La data ufficiale delle elezioni ancora non c’è, giorni fa, da Parma, dove la Ministra Cancelieri era prefetto, è iniziata a girare la voce del 6 maggio. Se così fosse saremmo a meno di tre mesi dalle elezioni.

Questa la situazione delle forze in campo:

– VIVERE Cernusco, PD, Rifondazione (ora al governo), con l’aggiunta di SEL e IDV si presenteranno a sostegno del sindaco uscente Eugenio Comincini. La riflessione rispetto all’aggiunta di altre liste civiche a supporto è in fase di conclusione. Un comitato di persone esterne ai partiti sta lavorando per la promozione delle figura del Sindaco. Al momento non sono ancora usciti con la campagna di coalizione e l’unica forza che ha già diffuso dei manifesti è VIVERE Cernusco.

Giuseppe Colombo, già sindaco di Cernusco negli anni ’90, si ripresenta sostenuto dalla Lista Colombo, lista civica che appare regolarmente ogni 5 anni salvo sparire durante la regolare amministrazione, e da due nuove liste “Amo Cernusco” e “La casa dei cernuschesi”. A questo si sono aggiunte le adesioni della DC, di FLI e API. Da verificare ancora le intenzioni dell’UDC. A livello comunale sono tentati nell’agganciarsi al PDL ma le indicazioni che vengono dall’alto vogliono il Terzo Polo unito. Le ipotesi sono tre o UDC segue i compagni di corsa FLI e API e appoggerà Colombo, o negozierà l’ingresso nella coalizione a patto di un cambio sul candiato sindaco, oppure si spaccherà e il simbolo UDC sarà (magari con una lista Terzo Polo) con Colombo, ma gli uomini UDC di Cernusco saranno in una lista civica con il PDL.

– Già, il PDL. Al momento sembrano ancora alla ricerca di una quadra, dilaniati al loro interno dalle correnti che fanno capo agli attuali consiglieri comunali e ai vecchi partiti di origine non hanno ancora deciso ne’ il candidato ne’ la coalizione. Sul giornale di area l’ex commissario di Forza Italia (ed ex-sindaco DC) Gianstefano Frigerio scrive: “a questo punto i candidati, nuovi e non “riverniciati” non mancano. Senza pregiudiziali, si può scegliere in un’ampia resa che va da Angelo Rocchi a Lucia Varisco, da Claudio Keller ad Elisabetta Ferrario, da Gianluigi Frigerio a Giorgio Monti, da Paola Guzzi a Vittorino Cazzulani e a Pierluigi Assi.”. Insomma, di tutto e di più, oltrettutto inserendo nomi che, secondo me, con il PDL vorrebbero avere meno a che fare. Le iposesi più probabili sembrano quella di Claudio Keller, gradito anche all’UDC, e di Luigi Bonalumi, non a caso non citato da GS Frigerio, per non bruciarlo.

– La Lega Nord vorrebbe correre da sola. L’aveva detto in autunno che o ci sarebbe stato un nome comune o lei usciva con il proprio candidato e invece è lì ancora che attende. L’uomo di punta Angelo Rocchi non sembra avere molta voglia, e non è da escludere una candidatura di facciata per potersi poi ritagliare uno spazio nell’eventuale ballottaggio.

– Gli ex-“giovani padani”, intanto, hanno lasciato la Lega per dare vita ad una lista civica “Tu per Cernusco”, che probabilmente candiderà il 21enne Andrea Miedico a sindaco. Nei comuni vicini, Carugate e Pioltello, esperienze simili, hanno avuto ottimi risultati e non è da escludere una sopresa al momento dello spoglio.

– Sul fronte Movimento a 5 stelle, l’impressione è che non vi siano le forze per formare una lista e sostenere una campagna elettorale, quindi, come successo a Pioltello, dopo aver annunciato la candidatura con un anno d’anticipo, potrebbero mollare il colpo.

– Infine resta da definire cosa farà Paolo Frigerio. L’ex-sindaco stava lavorando per unire Terzo Polo, PDL e la sua lista civicha, ma il gioco delle alte sfere di UDC e FLI rema contro il suo progetto. L’ipotesi di vederlo affiancato al PDL è alquanto remota, ma anche i rapporti con la Lega negli anni si sono raffreddati. Potrebbe anche giocare la carta della corsa solitaria con Claudia Mandelli come candidata, sempre che questa ne abbia voglia, o con il Terzo Polo (UDC in particolare) se questi dovessero mollare Colombo.

3 Responses to Elezioni comunali a Cernusco 2012. Il punto della situazione / 2

  1. Antonino Trunfio says:

    Questo è quello che ho scritto al sindaco uscente, dopo aver ricevuto il suo depliant dal quale, sorridente annuncia la sua città del futuro.
    Egr.SINDACO,
    la mia città del futuro ? è quella dove ciascuno può vivere liberamente, realizzando i propri sogni e rispettando quelli degli altri.
    La città del futuro ? è una città dove non vi saranno più amministratori che con i soldi di tutti e il consenso di alcuni, si sostituiscono ai sogni, alla libertà, alla capacità, alla reattività e alla intelligenza degli individui.
    La città del futuro ? è la città volontaria, dove i soldi si spendono per il futuro e secondo strategie di necessità, per obiettivi prestabiliti e condivisi, senza l’assistenza di rappresentati di ogni colore e posizione politica.
    La città del futuro ? è quella dove nessuno più assisterà allo scempio dei propri soldi, in paletti di acciaio e catene al posto dei marciapiedi, divelti o sottratti, in rotonde impossibili e dossi pericolosi, per autobus e mezzi pesanti sconosciuti per qualche deficiente urbanista e delirio per qualunque vettura, soprattutto quelle sportive o di pregio.
    La città del futuro ? è quella dove il traffico diminuisce e non aumenta
    La città del futuro ? è quella dove le tasse diminuiscono e non quella dove servizi non richiesti vengono concepiti, prodotti ed erogati per qualche beota elettore
    La città del futuro ? è quella dove contano i numeri e non la demagogia, madre di ogni tirannia
    La città del futuro ? è quella dove non esiste la dittatura della maggioranza, tanto cara al popolo beota, ma il valore unico e irrepetibile di ogni persona, indipendentemente dal sesso, dall’età anagrafica, dalla cultura o stato sociale, dalle idee, incluse le mie
    La città del futuro ? è quella dove il mercato, frutto dell’interazione continua e inesplicabile di milioni di individui liberi, può migliorare le condizioni di tutti e non quella dove invocare sempre l’amministrazione, ora comunale, ora statale come fosse il Dio di Abramo, che dalla roccia fa sgorgare l’acqua.
    La città del futuro ? è quella dove non si avrà più bisogno delle “istituzioni” che di occupano con i soldi tuoi di te, ma una città dove ciascuno può prosperare senza avere bisogno di assistenza, sussidi di chicchesia
    La città del futuro ? è quella dove si potrà sorridere non dalla copertina di un volantino colorato, stampato con i soldi di tutti e il consenso di alcuni, ma dove si potrà sorridere perché con i soldi propri si potrà darli liberamente a chi si desidera, fosse anche una torma di predoni
    La città del futuro, egregio Comincini, è quella dove lei e tutti gli altri, pur animati di specialissime intenzioni, integerrimi nell’azione fino a prova contraria, vi toglierete definitivamente dai piedi lasciando libere le persone come me, di non sentirvi, di non vedervi, di non ricevere nella cassetta postale i vostri proclami e le vostre chiacchiere, e soprattutto di non pagare più una beata mazza né al comune, né alla regione, né allo stato, per servizi non richiesti, non graditi, con tutto il rispetto per le vostre beneamate istituzioni, agenzie, comitati, autority e commissioni, che vi pagherete da voi.
    Quanto a quello che già uso, di Cernusco e dell’Italia in genere, la avverto che ho pagato il conto finora. Quindi pari e patta, per essere chiari.
    Per il resto che nel futuro mi dovesse servire e volessi usare dei vostri decantati servizi comunale, vedrà che liberamente troveremo un accordo di mutuo beneficio.
    La informo da ultimo che come nel libero mercato si usa e si può, se sono scontento come sono dei danni e dello spreco che vedo intorno a me dei soldi miei, perpetrato da lei e dai suoi predecessori, prima o poi io qualche altro migliaio di uomini liberi, chiederemo i danni a lei o ai suoi successori, se mai ce ne saranno nella città del futuro che sogno.

    Con sincero disgusto per Lei e per tutte le cariche pubbliche d’Italia.
    Antonino Trunfio

  2. Antonino Trunfio says:

    e soprattutto ognuno deve rimanere libero di pagarsi quello che gli pare e piace, e non dover pagare quello che piace agli altri o alla maggioranza.

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