Era il 2006. Ero in Repubblica Dominicana per collaborare con l’ONG Oné Respe quando mi imbattei nella storia di una ragazza, 4 figli, un marito violento e solo 23 anni, senza lavoro e senza casa. Grazie all’aiuto di tantissimi amici riusciamo a trovare i fondi per costruire una piccola mansarda alla casa della madre e permettere di avere una sistemazione, come dire, dignitosa.

E la casa è passata da così:

a così:

La situazione di quella donna si è poi sistemata e anche la casa della madre è stata risistemata e trasformata in mattoni.

Nelle settimane scorse però è arrivata la notizia di un incendio che ha colpito proprio il pezzo di baraccopoli in cui si trova la casa riducendo sia quella della madre che la “mansarda” in un cumulo di macerie fumanti.

Come ColorEsperanza stiamo cercando di capire come aiutare le cinque famiglie coinvolte nel tragico evento. A me, intanto, rimane un piccolo vuoto dentro per quel lavoro di qualche anno fa che, ha dato tranquillità per un po’ a delle persone in difficoltà, ma che ora è da rifare completamente.

2 Responses to Una casa in fumo

  1. […] ancora della costituzione dell’associazione, abbiamo contribuito alla costruzione di una casa per una famiglia in difficoltà, lì abbiamo girato il cortometraggio Aguas, lì realizziamo da […]

  2. […] ancora della costituzione dell’associazione, abbiamo contribuito alla costruzione di una casa per una famiglia in difficoltà, lì abbiamo girato il cortometraggio Aguas, lì realizziamo da […]

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