Il 6 maggio si vota – appello al voto a Cernusco di Roberto Codazzi
Dopo una campagna elettorale molto strana, domenica 6 maggio si vota a Cernusco per il rinnovo di Sindaco e Consiglio Comunale.
Coerentemente con il lavoro fatto negli ultimi 10 anni mi presento all’interno della lista civica VIVERE Cernusco a sostegno del sindaco uscente Eugenio Comincini.
Perchè VIVERE Cernusco?
Perché da quando mi sono avvicinato alla vita politica della mia città, ormai oltre 10 anni fa, ho trovato in VIVERE uno spazio libero di discussione, di confronto, e soprattutto di crescita personale e politica. All’interno della lista ho incontrato persone che hanno avuto la pazienza di spiegarmi, accompagnarmi e mettermi nelle condizioni di capire la realtà che vivevo ogni giorno. Se adesso so distinguere tra un PRG e un PGT, tra oneri di urbanizzazione e spesa corrente, tra un PII e un PZ lo devo a loro.
Perché VIVERE ha dimostrato stando sia all’opposizione che al governo della città di non avere alcun interesse esterno da difendere, nessun padrino da far felice, ma di agire sempre e comunque in difesa dell’ambiente e della qualità della vita, mettendo al centro del suo amministrare il bene comune e il suo benessere.
Perché Eugenio Comincini?
Perché Eugenio, prima che sindaco è un amico, una persona che è sempre stata disponibile e attenta, capace anche di venire incontro e aiutare personalmente nei momenti di bisogno. Mi piace ricordare la sua adesione generosa a quella che è stata la prima raccolta fondi che lanciai nel 2006, quando, durante l’anno che vissi nelle baraccopoli della Repubblica Dominicana, mi trovai a dover fare i conti con una famiglia che aveva la necessità di una casa. Eugenio, con molti altri amici, resero possibile la ristrutturazione della baracca e molto altro.
Perché Eugenio ha amministrato Cernusco con saggezza, ponendo l’attenzione sul futuro della città, pensando a cosa avrebbe lasciato dopo di lui, senza dimenticare i più deboli e i più indifesi della nostra società, che, soprattutto negli ultimi anni, sono purtroppo in crescita e sempre con meno reti sociali a cui appoggiarsi.
Perché scrivere Codazzi a lato del simbolo di VIVERE Cernusco?
Questo è più difficile da dire, non perché non sappia cosa vorrò fare nei prossimi anni, ma perché sono sempre un po’ in difficoltà a chiedere il voto per me stesso. Se venissi eletto consigliere mi piacerebbe poter continuare il lavoro che ho fatto in questi anni all’interno di VIVERE Cernusco, ovvero, essere antenna della città per riportare in Consiglio le problematiche che possono svilupparsi, soprattutto in ambito sociale e del lavoro, aree in cui agisco direttamente; continuare nella difesa del Parco delle Cave e nella promozione di una mobilità dolce e sostenibile.
Mi piacerebbe poter essere il rappresentante di quelle idee che con altri giovani abbiamo presentato in un numero speciale di Futura, che parlano di una città che produce meno rifiuti, che rispetta le aree verdi, che garantisce sicurezza ai ciclisti, che si occupa dei minori e che pensa strutture per la cultura e il divertimento.
Mi piacerebbe farmi promotore di importanti iniziative per il lavoro dei giovani, come la creazione di uno spazio di co-working e fondi per l’avvio di piccole imprese.
Mi piacerebbe continuare la sensibilità dimostrata da VIVERE Cernusco in questi cinque anni verso la cooperazione internazionale e l’educazione allo sviluppo.
Insomma, se venissi eletto, mi piacerebbe far vivere la mia città come una comunità, attenta al proprio futuro e a non lasciare indietro nessuno.
Per tutte queste ragioni ti chiedo di fare una croce sul simbolo di VIVERE Cernusco e di scrivere “CODAZZI” sulla riga dedicata alla preferenza.
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Donne favolose
14 favole ispirate a donne reali che lottano tutti i giorni per migliore la loro comunità. Da Margherita Hack a Angela Davis, da Malala a Ilaria Alpi. Pensato per i bambini ma ottimo anche per gli adulti.
Lo presento qui: https://robertocodazzi.it/cooperazione-sociale/donne-favolose/HAITI: IL TERREMOTO SENZA FINE
Haiti è uno dei Paesi più ignorati dai media occidentali. Protagonista della prima rivoluzione guidata da ex schiavi, ma anche terra di conquista per il capitalismo nordamericano. Il 12 gennaio 2010 la sua capitale è stata distrutta da un terremoto: una frattura insanabile nella storia dello Stato caraibico. Per poche settimane i riflettori del mondo si sono accesi su quella terra, e molti vip hanno promosso in prima persona l’idea del build back better, ‘ricostruire meglio’. Ma cos’è successo in questi dieci anni?
Ne parliamo nel libro Haiti: il terremoto senza fine
Haiti: l’isola che non c’era
Nel gennaio del 2011 è uscito il libro curato da me e Helga Sirchia dedicata alla storia e alla situazione sociale di Haiti, con contributi dei più importanti studiosi dell'isola e dei soci di ColorEsperanza.su twitter
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