L’attivista haitiana Guerline Jozef vince il premio Robert F. Kennedy per i diritti umani
Il Premio per i diritti umani Robert F. Kennedy è stato istituito nel 1984 per onorare le persone coraggiose e innovative che lottano per la giustizia sociale in tutto il mondo.
Quest’anno la vincitrice del premio è Guerline M. Jozef, figlia di una coppia di immigrati haitiani negli USA che si è distinta per le sue battaglie a favore delle persone che cercano di entrare negli Stati Uniti dal confine con il Messico.
Guerline Jozef ha fondato la coalizione di organizzazioni Haitian Bridge Alliance, nota anche solo come “The bridge”, che offre assitenza fisica e legale alle persone che, soprattutto haitiane, cercano di entrare in Texas e California, come successo nella crisi di Del Rio di qualche settimana fa.
Guerline Jozef è anche presidente di Word and Action , un’organizzazione senza scopo di lucro che mira a prevenire e ridurre il verificarsi di abusi sessuali su minori.
I suoi genitori hanno rinunciato a una vita comoda ad Haiti per emigrare negli Stati Uniti dopo un colpo di stato. Ad Haiti, avevano una grande casa e suo padre era sindaco. Negli Stati Uniti, suo padre è diventato un tassista e sua madre una domestica.
Kerry Kennedy, figlia di Robert F. Kennedy e presidente di Robert F. Kennedy Human Rights, ha affermato di conoscere Jozef da tre anni da quando hanno lavorato insieme per sostenere i migranti haitiani e camerunesi a Tijuana.
Ha sfruttato il momento per spingere per la fine del Titolo 42, una politica in vigore dall’inizio della pandemia e che consente ai funzionari di frontiera di espellere i migranti in Messico o nei loro paesi d’origine senza offrire loro l’opportunità di essere sottoposti a screening per l’idoneità all’asilo, come normalmente richiesto dalla legge statunitense e dai trattati internazionali. Sebbene il presidente Joe Biden abbia fatto una campagna contro alcune delle politiche sull’immigrazione dell’amministrazione Trump che hanno portato i richiedenti asilo ad aspettare in condizioni pericolose nelle città del nord del Messico, la squadra di Biden ha continuato e ha difeso il suo uso del Titolo 42.
“La cosa straordinaria di Guerline è che lavora su grandi questioni: lavora al crogiolo della povertà, della razza e dell’immigrazione”, ha detto Kennedy. “Tutti e tre questi sono problemi molto impegnativi nel nostro paese e lei lavora dove tutti e tre si incontrano”.
Per volere di Guerline, la cerimonia di premiazione, anziché avvenire in Senato, come normalmente accade, è stata celebrata in un rifugio per migranti di Tijuana e al centro di detenzione di Otay Mesa, destinato a detenuti per l’immigrazione.
Donne favolose
14 favole ispirate a donne reali che lottano tutti i giorni per migliore la loro comunità. Da Margherita Hack a Angela Davis, da Malala a Ilaria Alpi. Pensato per i bambini ma ottimo anche per gli adulti.
Lo presento qui: https://robertocodazzi.it/cooperazione-sociale/donne-favolose/HAITI: IL TERREMOTO SENZA FINE
Haiti è uno dei Paesi più ignorati dai media occidentali. Protagonista della prima rivoluzione guidata da ex schiavi, ma anche terra di conquista per il capitalismo nordamericano. Il 12 gennaio 2010 la sua capitale è stata distrutta da un terremoto: una frattura insanabile nella storia dello Stato caraibico. Per poche settimane i riflettori del mondo si sono accesi su quella terra, e molti vip hanno promosso in prima persona l’idea del build back better, ‘ricostruire meglio’. Ma cos’è successo in questi dieci anni?
Ne parliamo nel libro Haiti: il terremoto senza fine
Haiti: l’isola che non c’era
Nel gennaio del 2011 è uscito il libro curato da me e Helga Sirchia dedicata alla storia e alla situazione sociale di Haiti, con contributi dei più importanti studiosi dell'isola e dei soci di ColorEsperanza.su twitter
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