Riforma del mercato del lavoro
Oggi il sistema delle tutele per il mercato del lavoro sono pensate per garantire le persone assunte a tempo inderminato in aziende grandi, queste, infatti, hanno diritto a cassaintegrazione ordinaria, straordinaria, mobilità, reintegro in caso di licenziamento senza giusta causa etc…
Peccato che questa fetta di lavoratori sia sempre più piccola, non hanno nessuna tutela i contratti di collaborazione, quelli a tempo determinato, gli apprendistati, ma anche chi viene assunto nelle piccole aziende. Solo il 19% dei giovani è stato assunto nel 2011 con contratto a tempo indeterminato. Ora, i sindacati iniziano a trattare con il Governo dicendo: articolo 18 e cassa straordinaria non si toccano. E sbagliano!
Dovrebbero esordire dicendo vogliamo tutele sul reddito per chi è precario, collaboratore o partita IVA. Non vogliamo neanche il posto a tempo inderminato, tanto lo sappiamo che la fabbrica dove lavoro oggi, con ogni probabilità tra 10 anni non esisterà più o produrrà qualcosa di cui non ho neanche conoscenza. Sappiamo, o almeno io so dalle medie, che non avrei avuto un posto per tutta la vita ma avrei cambiato, per piacere o per necessità, diversi lavori, quindi smettiamola di chiedere un’assunzione a tempo indeterminato e pensiamo piuttosto ad uno stato sociale in grado di garantirmi un sostegno al reddito nei mesi che passano tra la fine di un lavoro e l’inizio di un altro.
E dopo aver messo queste garanzie andiamo a vedere per cosa vale la pena lottare oggi, nel 2012 e non del 1960.
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Donne favolose
14 favole ispirate a donne reali che lottano tutti i giorni per migliore la loro comunità. Da Margherita Hack a Angela Davis, da Malala a Ilaria Alpi. Pensato per i bambini ma ottimo anche per gli adulti.
Lo presento qui: https://robertocodazzi.it/cooperazione-sociale/donne-favolose/HAITI: IL TERREMOTO SENZA FINE
Haiti è uno dei Paesi più ignorati dai media occidentali. Protagonista della prima rivoluzione guidata da ex schiavi, ma anche terra di conquista per il capitalismo nordamericano. Il 12 gennaio 2010 la sua capitale è stata distrutta da un terremoto: una frattura insanabile nella storia dello Stato caraibico. Per poche settimane i riflettori del mondo si sono accesi su quella terra, e molti vip hanno promosso in prima persona l’idea del build back better, ‘ricostruire meglio’. Ma cos’è successo in questi dieci anni?
Ne parliamo nel libro Haiti: il terremoto senza fine
Haiti: l’isola che non c’era
Nel gennaio del 2011 è uscito il libro curato da me e Helga Sirchia dedicata alla storia e alla situazione sociale di Haiti, con contributi dei più importanti studiosi dell'isola e dei soci di ColorEsperanza.su twitter
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