Pubblicità di Maroni sui pullman cernuschesi
La disciplina sulla propaganda elettorale è chiara:
a partire dal 30esimo giorno prima delle elezioni sono vietate tutte le affissioni fuori dagli appositi spazi a ciò destinati dal Comune. Com’è noto, costituiscono affissioni di propaganda elettorale i manifesti, gli avvisi, le fotografie, di qualunque materia costituiti, che siano intesi direttamente o indirettamente ad influire sulla scelta degli elettori. Certo, il Ministero dell’Interno ha precisato – riferendosi la legge n. 216/1956 alla disciplina delle affissioni su immobili (beni e manufatti stabilmente infissi al suolo) – che è consentita l’affissione di stampati su mezzi mobili, quali automezzi, pullman, roulotte, carrelli, ecc., i quali, però, non possono essere lasciati in sosta nelle vie o piazze o altro luogo pubblico o aperto al pubblico; i mezzi in questione debbono essere, quindi, in movimento (cosiddetta propaganda itinerante).
Questa concessione è fatta soprattutto per i mezzi di proprietà dei partiti politici o usati per organizzare comizi e incontri.
Premesso ciò trovo alquanto scorretto e ai limiti, se non fuori, dalla legge il fatto che a meno di una settimana dal voto girino per Cernusco i pullman di linea, gestiti da un ente privato, la LINE, assolvendo ad un pubblico servizio, coperti con lo striscione elettorale di un concorrente alla presidenza della Regione Lombardia. Questa la foto scattata stamattina:
La correttezza è la prima cosa da valutare in un candidato. Forse qualcuno potrebbe pensare che la LINE, che di servizi in Lombardia ne gestisce molti, possa anche parteggiare per la vittoria di questo piuttosto che di un altro candidato…
Aggiornamento del 22 febbraio
La mia segnalazione è stata ripresa da Cernusco in Folio, che ha verificato che la pubblicità è stata rimossa dagli autobus. Meglio tardi che mai…
Donne favolose
14 favole ispirate a donne reali che lottano tutti i giorni per migliore la loro comunità. Da Margherita Hack a Angela Davis, da Malala a Ilaria Alpi. Pensato per i bambini ma ottimo anche per gli adulti.
Lo presento qui: https://robertocodazzi.it/cooperazione-sociale/donne-favolose/HAITI: IL TERREMOTO SENZA FINE
Haiti è uno dei Paesi più ignorati dai media occidentali. Protagonista della prima rivoluzione guidata da ex schiavi, ma anche terra di conquista per il capitalismo nordamericano. Il 12 gennaio 2010 la sua capitale è stata distrutta da un terremoto: una frattura insanabile nella storia dello Stato caraibico. Per poche settimane i riflettori del mondo si sono accesi su quella terra, e molti vip hanno promosso in prima persona l’idea del build back better, ‘ricostruire meglio’. Ma cos’è successo in questi dieci anni?
Ne parliamo nel libro Haiti: il terremoto senza fine
Haiti: l’isola che non c’era
Nel gennaio del 2011 è uscito il libro curato da me e Helga Sirchia dedicata alla storia e alla situazione sociale di Haiti, con contributi dei più importanti studiosi dell'isola e dei soci di ColorEsperanza.su twitter
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