Di Monsanto, mercenari e CIA
Questo post sarà letto da gente pagata per controllare gli attivisti che parlano male della Monsanto.
Posso tranquillamente affermare quanto sopra perchè il dirigente Monsanto Kevin Wilson ha confermato a “The Nation” di aver noleggiato i servizi di Total Intelligence nel 2008 e 2009 solo per tener d’occhio «quanto divulgato pubblicamente» dai suoi detrattori. La risposta arrivò dopo che il giornalista di quel giornale Jeremy Scahill scrisse che uno dei funzionari Blackwater, Cofer Black, già co-direttore della Cia, nel 2008 stabilì un contatto con la Monsanto «per spiare e infiltrare organizzazioni di attivisti sui diritti animali, anti-Ogm e altre attività sporche del gigante della biotecnologia».
Per capire i legami tra Monsanto e queste agenzie di mercenari bisogna però avere chiaro alcuni punti:
- La Monsanto Company è un’azienda multinazionale di biotecnologie agrarie, con circa 18 000 dipendenti prima al mondo nel settore della produzione di sementi transgeniche. i principali prodotti sono semi che generano piante sterili e diserbanti dalla forza tale per cui sopravvivono solo le piante Monsanto geneticamente modificate. Diversi prodotti come l’Agente Arancio sono stati utilizzati anche per scopi militari.
- La Blackwater Worldwide è una compagnia militare privata statunitense fondata nel 1997 da Erik Prince, già membro della United States Navy Sea, Air and Land forces (SEAL), ovvero le forze speciali d’élite della marina statunitense, impiegate in conflitti e guerre non convenzionali. È considerata una delle più importanti PMC (Private Military Company) del mondo, con ruoli di primo piano come security contractor in Iraq per conto dell’Amministrazione Statunitense. In particolare, è il principale contractor del Dipartimento di Stato. A seguito di vari scandali la compagnia decise nel 2007 di cambiare il proprio nome in XE Services, in seguito modificato in Academi.
- Total Intelligence Solutions è un’agenzia che si occupa di gestione del rischio di proprietà della The Price Group, di Erik Prince. TRC fornisce formazione e sostegno alla ricerca in materia di anti-terrorismo e guerra asimmetrica al settore privato, e agli Stati Uniti e altri clienti governativi.
E’ quindi evidente come Monsanto sia in contatto da diversi anni con imprese che di agricolo hanno ben poco, ma che invece agiscono nel campo del controllo del territorio e della sicurezza. Aziende che oltre al medio oriente hanno anche competenze molto spendibili in America Latina, veroi terreno di conquista della multinazionale degli OGM.
Un esempio degli interessi verso le Americhe si ha dopo il terremoto di Haiti quando la multinazionale ha tentato di invadere l’isola con sementi e diserbanti, al principio regalati, ma che avrebbero distrutto l’agricoltura locale imponendo l’uso dei suoi semi. Il rappresentante Monsanto ad Haiti es Jean-Robert Estimé, che è stato Ministro degli Esteri sotto la dittatura della famiglia Duvalier, che è durata 29 anni. Oppure si guardi all’ultimo golpe continentale, quello contro Lugo in Paraguay, dove una delle concause sembra essere proprio l’opposizione agli OGM del primo governo progressista del paese.
L’interpretazione errata data da questi rapporto tra Monsanto e mercenari ha dato avvio alla notizia, ripresa a più tornate da siti di tutto in mondo, che la Monsanto avrebbe acquistato la Academi. Ciò non è vero. Vero è che, come altre multinazionali, la Monsanto si serva di ex agenti governativi, ex agenti CIA e mercenari per tutelare i propri interessi, e forse non sempre in maniera trasparente.
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Donne favolose
14 favole ispirate a donne reali che lottano tutti i giorni per migliore la loro comunità. Da Margherita Hack a Angela Davis, da Malala a Ilaria Alpi. Pensato per i bambini ma ottimo anche per gli adulti.
Lo presento qui: https://robertocodazzi.it/cooperazione-sociale/donne-favolose/HAITI: IL TERREMOTO SENZA FINE
Haiti è uno dei Paesi più ignorati dai media occidentali. Protagonista della prima rivoluzione guidata da ex schiavi, ma anche terra di conquista per il capitalismo nordamericano. Il 12 gennaio 2010 la sua capitale è stata distrutta da un terremoto: una frattura insanabile nella storia dello Stato caraibico. Per poche settimane i riflettori del mondo si sono accesi su quella terra, e molti vip hanno promosso in prima persona l’idea del build back better, ‘ricostruire meglio’. Ma cos’è successo in questi dieci anni?
Ne parliamo nel libro Haiti: il terremoto senza fine
Haiti: l’isola che non c’era
Nel gennaio del 2011 è uscito il libro curato da me e Helga Sirchia dedicata alla storia e alla situazione sociale di Haiti, con contributi dei più importanti studiosi dell'isola e dei soci di ColorEsperanza.su twitter
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