No, non piangete i nostri morti, oggi a Lampedusa, voi che avete chiuso l’Europa in un fortino per paura di qualcuno venisse a presentare il conto del nostro colonialismo,

non piangete i nostri morti voi che avete assistito dal 1988 ad oggi a più di sei morti al giorno nel Mediterraneo senza porvi alcuna questione di coscienza,

non piangete i nostri morti dopo che avete introdotto leggi che impediscono l’entrata regolare in Italia spingendo verso il suicidio in mare chi cerca una vita migliore,

non piangete i nostri morti ora che sono tanti e sotto le telecamere dopo che avete inventato il reato di clandestinità e i centri di espulsione,

non piangete i nostri morti perché i loro cari sopravvissuti all’inferno hanno davanti 18 mesi di reclusione prima di essere rispediti da dove vengono,

non piangete i nostri morti voi che vi limitate a cercare chi guida i barconi, poveri disgraziati che lo fanno solo per avere il viaggio gratis, e non cercate i gerarchi degli eserciti e i veri responsabili di questi viaggi senza speranza,

non piangete i nostri morti voi che indagate per favoreggiamento alla clandestinità il pescatore che soccorre i naufraghi,

non piangete i nostri morti perchè sono uomini e donne che scappano dalle terre percorse dai colpi di stato egiziano benedetto dall’Europa, dalla crisi siriana dimenticata per tre anni, dalle terre libiche segnate dalle bombe occidentali,

non piangete i nostri morti se non sapete distinguere tra chi scappa dal regime eritreo, dal non stato somalo, ferita aperta nella storia delle Nazioni Unite, da chi lucra e si ingrassa sulle spalle della miseria,

non piangete i nostri morti se non sarete in grado di aprire le frontiere, di dare un’alternativa legale alle barche che affondano,

non piangete i nostri morti voi che avete paura di 15.000 persone all’anno che arrivano in barca,

non piangete i nostri morti se non capite che proporre Lampedusa per il Nobel per la Pace è incompatibile con le missioni di guerra in Aghanistan o l’acquisto degli F35,

non piangete i nostri morti a meno che quelle lacrime non sappiano farvi cambiare, come una pioggia miracolosa, e diventiate sensibili all’urlo degli ultimi relegando, almeno per un attimo, il suono ingombrante del capitale in un angolo dove possa nuocere meno del solito!

Kuda

Tagged with:
 

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.