Da Torino a Trieste in bici passando dal Naviglio Martesana
Da qualche giorno il sito www.bicitalia.org offre una stupenda mappa con tutti i percorsi ciclabili più interessanti d’Italia. Ci sono indicati 18 itinerari nazionali per un totale di 18.000 km. Un’ottima cosa, se consideriamo che il turismo su due ruote è sempre di più in crescita e rappresenta un’alternativa valida ad altri ben più costosi e inquinanti. E’ stato calcolato che ha anche una grande ricaduta economica positiva sul territorio soprattutto per i piccoli esercenti.
Le rotte sono di grande interesse, dal Brennero a Santa Teresa di Gallura, oppure da Como a Brindisi, per capirci.
Ha attirato la mia attenzione l’itinerario 12, quello che collega Trieste a Savona con un percorso di 1.100 km; descrive il corridoio che percorre la pianura alta alla base di tutto l’arco alpino italiano dalla Val Rosandra presso Trieste al Colle di Cadibona, dove comincia l’Appennino. Arrivato a Bergamo il percorso devia verso Lecco e poi Como e Varese. La mia attenzione è caduta sul fatto che Milano non risulti collegata a questa rotta se non attraverso Como. Conoscendo il territorio è facile vedere come si possa inserire un collegamento orizzontale tra il capoluogo lombardo e la zona dell’Adda passando lungo l’alzaia del Naviglio Martesana completamente riqualificata e ciclopedonale.
Dalla Martesana potrebbe passare itinerari che collegano Torino – Milano – Verona – Trieste sicuramente molto interessante e che avrebbe una parte del fascino della Ciclovia del Po (Eurovelo 8) e delle città d’arte dell’alta Pianura Padana. Potrebbe essere un’ottima proposta da portare avanti per, e soprattutto dopo, Expo. Una forma per valorizzare il territorio e portare nuovi visitatori.
Donne favolose
14 favole ispirate a donne reali che lottano tutti i giorni per migliore la loro comunità. Da Margherita Hack a Angela Davis, da Malala a Ilaria Alpi. Pensato per i bambini ma ottimo anche per gli adulti.
Lo presento qui: https://robertocodazzi.it/cooperazione-sociale/donne-favolose/HAITI: IL TERREMOTO SENZA FINE
Haiti è uno dei Paesi più ignorati dai media occidentali. Protagonista della prima rivoluzione guidata da ex schiavi, ma anche terra di conquista per il capitalismo nordamericano. Il 12 gennaio 2010 la sua capitale è stata distrutta da un terremoto: una frattura insanabile nella storia dello Stato caraibico. Per poche settimane i riflettori del mondo si sono accesi su quella terra, e molti vip hanno promosso in prima persona l’idea del build back better, ‘ricostruire meglio’. Ma cos’è successo in questi dieci anni?
Ne parliamo nel libro Haiti: il terremoto senza fine
Haiti: l’isola che non c’era
Nel gennaio del 2011 è uscito il libro curato da me e Helga Sirchia dedicata alla storia e alla situazione sociale di Haiti, con contributi dei più importanti studiosi dell'isola e dei soci di ColorEsperanza.su twitter
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