Due francesi condannati per narcotraffico fuggono dalla Repubblica Dominicana aiutati dall’assistente di Jean-Marie Le Pen
Questa storia sta diventando un caso internazionale che può rischiare di cambiare il panorama politico francese.
Tutto inizia nel marzo del 2013 quando due piloti francesi in procinto di partire con un Falcon da Punta Cana (Repubblica Dominicana) alla volta di Saint-Torpez (Francia) vengono fermati dalla polizia dominicana quando si scopre che a bordo hanno 700 kg di cocaina (per un valore commerciale di 30 milioni di euro). I due vengono condannati in agosto 2015 a 20 anni di prigione, ma, avendo chiesto l’appello, si trovano agli arresti domiciliari.
I due piloti, Pascal Fauret e Bruno Odos, però non sono rimasti tranquilli a casa in attesa del nuovo giudizio, ma, con l’aiuto di amici ex militari francesi, sono scappati in veliero fino a MArtinica per poi volare in Francia dove la polizia transalpina li ha arrestati e avviato nuove indagini. Già questo bastava per creare scompiglio in Repubblica Dominicana con l’opposizione che accusa il Governo di incapacità, se non di complicità, nella gestione della custodia.
Ora però appare una foto dei piloti in fuga verso Martinica.

Pascal Fauret e Bruno Odos, tra di loro Pierre Malinowski, secondo France TV Info
Nella foto, secondo France TV Info, ci sarebbe Pierre Malinowski, ovvero, un ex militare della Legione Straniera nonchè l’assistente parlamentare di Jean-Marie Le Pen, fondatore e presidente a vita del Frente Nacional, nonché padre dell’aspirante presidentessa Marine Le Pen.
In un comunicato Jean-Marie Le Pen afferma:
“être totalement étranger” aux péripéties de l’affaire Air Cocaïne. “Monsieur Pierre Malinowski est un assistant parlementaire européen que je partage dans le cadre d’un mi-temps avec monsieur Aymeric Chauprade, dont il est très proche. Dans ces conditions, il n’y a aucune raison valable pour que mon nom soit associé au développement de ce dossier”
Di fatto chiamandosi fuori e scaricando le eventuali colpe politiche sul collega di partito Aymeric Chauprade, anche lui a bordo del veliero utilizzato durante la fuga, e che rivendica l’idea della fuga in un’intervista.
Se tutto ciò non bastasse, nella vicenda trovano posto anche due ex presidenti:
Nikolas Sarkozy è sotto inchiesta per aver volato per tre volte con la stessa compagnia dei due piloti. La magistratura francese si sta riservando il diritto di individuare eventuali collegamenti.
Il deputato del Frente Nacional, invece, è stato in passato ospite in molte occasioni della fondazione guidata dall’ex presidente della Repubblica Dominicana, Leonel Fernandez.
HAITI: IL TERREMOTO SENZA FINE
Haiti è uno dei Paesi più ignorati dai media occidentali. Protagonista della prima rivoluzione guidata da ex schiavi, ma anche terra di conquista per il capitalismo nordamericano. Il 12 gennaio 2010 la sua capitale è stata distrutta da un terremoto: una frattura insanabile nella storia dello Stato caraibico. Per poche settimane i riflettori del mondo si sono accesi su quella terra, e molti vip hanno promosso in prima persona l’idea del build back better, ‘ricostruire meglio’. Ma cos’è successo in questi dieci anni?
Ne parliamo nel libro Haiti: il terremoto senza fine
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Haiti: l’isola che non c’era
Nel gennaio del 2011 è uscito il libro curato da me e Helga Sirchia dedicata alla storia e alla situazione sociale di Haiti, con contributi dei più importanti studiosi dell'isola e dei soci di ColorEsperanza.Link personali
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