Cosa stiamo facendo in Repubblica Dominicana?
Dopo circa un mese e mezzo in Repubblica Dominicana troviamo il tempo per raccontare un po’ quello che abbiamo fatto e che progetti ci terranno in queste terre per i prossimi due anni.
Quando, qualche mese fa, abbiamo iniziato a ragionare su una possibile esperienza da queste parti avevamo chiare ben poche cose: che ci saremmo trovati a casa con una famiglia e degli amici contentissimi di averci più vicino per un po’, che Darien avrebbe trovato un ottimo ambiente dove muovere i primi passi, letterali e non, e che non ci sarebbero mancate le possibilità di spendere le nostre competenze in qualcosa che sarebbe stato utile alla crescita dei progetti sociali che ben conoscevamo.
Prima di metterci completamente a sistema nelle organizzazioni in cui lavoreremo abbiamo usato il mese di agosto per quadrare la logistica, comprare un’auto, cercare casa, e non è stata un’impresa semplice, e accompagnare il gruppo di giovani di ColorEsperanza che, come ogni anno, ha realizzato il viaggio di conoscenza e volontariato in Repubblica Dominicana.
La casa, dicevamo, ci ha portato via un po’ di tempo perchè le nostre richieste erano un po’ complicate: una casa sicura, non in centro Salcedo, ma neanche isolata, con dei vicini, ma non rumorosi, che avesse i servizi di luce e acqua abbastanza regolari, con la possibilità di avere una linea telefonica, con un po’ di giardino, non lontano dalle linee di trasporto pubbliche, per dire solo alcuni dei requisiti. Alla fine, qualche giorno fa, l’abbiamo trovata, forse anche troppo bella, non ci lamentiamo per questo… c’è anche una stanza per accogliere gli amici che verranno a visitarci.
Ma dove siamo? Giusto, siamo nella provincia Hermanas Mirabal, la più piccola della Repubblica Dominicana, nel centro nord dell’isola, a meno di un’ora da Santiago de los Caballeros, dove abita la famiglia di Gladis, e a circa un’ora e mezza dal mare più vicino. È una zona, fondamentalmente, di campagna con ancora vaste aree dedicate all’agricoltura e all’allevamento. I tre municipi che compongono la provincia hanno delle aree urbane molto piccole e poi si snodano in moltissime comunità rurali e montagnose. È una zona tranquilla e verde.
Cosa faremo da queste parti lo stiamo capendo a poco a poco, ma qualcosa è già definito.
Gladis assumerà il coordinamento di due centri dedicati al sostegno di bambini disabili e non. Si tratta di un progetto che lavora da anni rafforzando i percorsi scolastici di bambini con diverse difficoltà, dall’autismo alla sindrome di Down, dalla sordità a problemi di comportamento. L’obiettivo del suo lavoro sarà quello di aiutare la struttura a cambiare il paradigma di intervento passando da un approccio scolastico ad uno più pedagogico: destrutturare gli spazi, definire percorsi individualizzati, promuovere le visite famigliari e il lavoro con i genitori, aprire il centro a tutti i bambini, abbiano o meno una disabilità.
Roberto invece avrà un doppio incarico all’interno dell’ufficio di pianificazione provinciale. Si tratta di una struttura che si incarica di sostenere lo sviluppo socio-economico della provincia, aiutando diversi centri a crescere e a migliorare le proprie attività. Copre diversi ambiti, dal carcere alla salute mentale, dall’infanzia agli anziani, dalle vittime di violenza domestica ai giovani, dall’istruzione alla difesa dell’ambiente. All’interno di questo ufficio dovrà occuparsi della scrittura di progetti e di ricerca di risorse, oltre che di curare l’avanzamento dei progetti già attivi. Avrà inoltre un ruolo di raccordo, per quanto riguarda la Provincia, per alcuni progetti speciali della Presidenza della Repubblica: la creazione di una rete di nidi pubblici e di centri comunitario di supporto all’infanzia e alla famiglia e la realizzazione di un programma di lotta all’analfabetismo degli adulti.
Insomma, di cose da fare ne avremo parecchie e non correremo certo il rischio di annoiarci!
Nel frattempo Darien, dopo aver festeggiato i suoi primi 11 mesi di vita, ha iniziato l’asilo con uno stille tutto locale: entrando per una finestra! Si è subito ambientato a stili di vita un po’ diversi, a camminare, gattonare, a terra su superfici molto più naturali, a fare incontri ravvicinati con animali domestici inusuali in italia come le galline o le faraone. Soffre ancora un po’ il caldo, ma adesso andiamo verso la stagione più fresca e dovremmo scendere sotto i 30 gradi.
Donne favolose
14 favole ispirate a donne reali che lottano tutti i giorni per migliore la loro comunità. Da Margherita Hack a Angela Davis, da Malala a Ilaria Alpi. Pensato per i bambini ma ottimo anche per gli adulti.
Lo presento qui: https://robertocodazzi.it/cooperazione-sociale/donne-favolose/HAITI: IL TERREMOTO SENZA FINE
Haiti è uno dei Paesi più ignorati dai media occidentali. Protagonista della prima rivoluzione guidata da ex schiavi, ma anche terra di conquista per il capitalismo nordamericano. Il 12 gennaio 2010 la sua capitale è stata distrutta da un terremoto: una frattura insanabile nella storia dello Stato caraibico. Per poche settimane i riflettori del mondo si sono accesi su quella terra, e molti vip hanno promosso in prima persona l’idea del build back better, ‘ricostruire meglio’. Ma cos’è successo in questi dieci anni?
Ne parliamo nel libro Haiti: il terremoto senza fine
Haiti: l’isola che non c’era
Nel gennaio del 2011 è uscito il libro curato da me e Helga Sirchia dedicata alla storia e alla situazione sociale di Haiti, con contributi dei più importanti studiosi dell'isola e dei soci di ColorEsperanza.su twitter
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