Domenica mattina si è dimesso Laurent Lamothe, Primo ministro in carica dal 4 maggio 2012, si tratta del quarto premier (dopo Rouzier e Gousse che non hanno ottenuto la fiducia dal senato e Conille, accusato di possedere la doppia cittadinanza) dell’era Martelly.
Le dimissioni le Lamothe sono il culmine della crisi politica di cui vi avevo accennato esattamente 2 mesi fa dovuta allo scontro tra il presindente Martelly e sei senatori che rifiutano di votare la nuova legge elettorale proposta appunto dal presidente. Le dimissioni sono state richieste direttamente dal Presidente che avrebbe firmato un accordo con i partiti di opposizione per cercare di sbloccare la crisi istituzionale ed evitare di arrivare al 12 gennaio, quando scade il mandato del Parlamento, senza una legge condivisa. La scelta del prossimo premier, che potrebbe avvenire anche domani, dovrebbe indicare la direzione che Martelly vuole dare al confronto.

Le voci portano a pensare che l’incarico ricadrà su Jean Max Bellerive, co-presidente della Commissione interna per la Ricostruzione di Haiti (CIRH), stesso organo dove sedeva Lamothe prima di integrarsi al governo di Conille. Bellerive è stato primo ministro negli ultimi mesi della presidenza Preval (dal novembre 2009 al maggio 2011), quelli del terremoto di Port-au-Prince, e si era dimesso all’indomani dell’elezione di Martelly per permettergli di scegliere il proprio primo ministro.

Lamothe è stato molto vicino agli Stati Uniti e a Bill Clinton in particolare con cui ha co-presieduto il Consiglio di appoggio al presidente per lo sviluppo economico e l’investimento ad Haiti.

 

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