Per i sindaci e le regioni che hanno cercato di arginare il gioco d’azzardo sta per arrivare una vera e propria mazzata. Ordinanze, decreti e leggi da loro emanate decadranno entro la fine dell’anno. È quanto prevede l’ultima bozza del decreto fiscale del Governo Renzi dedicato al “riordino delle disposizioni in materia di giochi pubblici”. Dall’analisi di Redattore sociale sui 114 articoli del provvedimento, emerge un sostanziale via libera ai gestori di slot machine, agenzie di scommesse o sale gioco. Gli enti locali, in base al comma 2 dell’articolo 13, non potranno più porre “limitazioni di distanza ed orari nei riguardi dei punti di offerta di gioco”, né potranno adottare altri tipi di misure che “si risolvono in forme di sostanziale espulsione dal territorio comunale” delle sale da gioco. Dalla bozza emerge che il decreto dovrebbe entrare in vigore il 1 luglio del 2015 e gli enti locali avranno sei mesi di tempo per adeguarsi, dopodiché ogni norma contraria decadrà.

Insomma decadrebbero tutti i vincoli posti dai comuni per limitare l’accesso di minori al gioco d’azzardo come la distanza minima dalle scuole, per capirci. Non è la prima volta che i governi cedono alle pressioni delle grandi case di gioco d’azzardo, infatti già nel dicembre 2013 si era tentato di introdurre la liberalizzazione nel decreto “Salva Roma”, tentativo poi bloccato dal Capo dello Stato perché non era coerente con il decreto. E come non ricordare la cancellazione della multa ai gestori di slot inserita nel decreto IMU nell’agosto 2013?

Solo una ampia mobilitazione potrà bloccare questo nuovo scempio. La bozza deve essere cambiata.

Che riparta la campagna #noslot e facciamo pressione sui parlamentari!

noslot

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