Dopo 4 anni a ColorEsperanza…
Da sabato scorso ColorEsperanza ha un nuovo presidente, dopo 4 anni, ovvero da quando nel febbraio del 2008 ha visto la luce l’associazione, ho deciso di non ripresentarmi per la presidenza e lasciare l’incarico a Helga, da sempre nell’associazione, che sono sicuro saprà benissimo assolvere il compito.
Quando nell’autunno del 2007 convocai per la prima volta i ragazzi e le ragazze che negli anni precedenti avevano conosciuto la Repubblica Dominicana e Oné Respe mai avrei pensato che avremmo potuto arrivare a dove è oggi l’associazione. Procedendo in ordine molto sparso: abbiamo inviato centinaio di migliaia di euro ai progetti in Repubblica Dominicana e Haiti, avviato collaborazioni con molte realtà oltre ad Oné Respe, sostenuto progetti di creazione di comunità, di artigianato, di sostegno all’infanzia, di autopromozione, di turismo, tessuto relazioni con istituzioni locali; abbiamo collaborato con una decina di università italiane, realizzato 3 viaggi di conoscenza e solidarietà, realizzato e prodotto 3 cortometraggi; abbiamo fatto interventi nelle scuole di Cernusco, Melzo, Milano, Varese, Bresso, Brugherio… aperto attività a Torino, partecipato a 3 progetti di educazione allo sviluppo, ricevuto finanziamenti da Fondazione Cariplo, intessuto rapporti con molte realtà cernuschesi e milanesi, realizzato una mostra di Design per Haiti, avviato progetti con gli immigrati a Milano e promosso corsi di cultura e lingua spagnola; abbiamo ricevuto la fiducia di centinaia di persone che hanno voluto passare attraverso di noi per aiutare Haiti dopo il terremoto; abbiamo scritto e pubblicato un libro, realizzato una mostra fotografica, prodotti 4 calendari; abbiamo inviato in Repubblica Dominicana per esperienze di volontariato lunghe 3 persone; siamo diventati Associazione di Promozione Sociale, possiamo far dedurre ai nostri benefattori le donazioni, possiamo essere destinatari del 5×1000.
In poche parole siamo diventati una realtà che sa essere riferimento sulle tematiche dominicane e haitiane, ma non solo. Siamo stati capaci di creare un modello di intervento che valorizza le realtà locali e le risorse delle persone immigrate, che ci fa apparire come innovativi e, crediamo, capaci di andare oltre l’assistenzialismo e la pura solidarietà.
Ora il direttivo si allarga entrano due persone, Camilla e Montse, con energie e forze nuove, capaci di dare nuovo slancio all’attività di ColorEsperanza. E’ giusto cambiare la presidenza, così da avere io ancora più spazio per continuare ad innovare, perchè le idee sono tante e devono essere realizzate.
ColorEsperanza però non sarebbe lo stesso senza le persone e le associazioni che ci hanno aiutato a crescere, mi piace qui ricordarne alcune, come nei ringraziamenti di fine tesi di laurea, sapendo che sicuramente ne dimenticherò qualcuna e allora andrò avanti ad aggiornare la lista: Gladis, prima di tutti, Helga, Mauro e Rita, Silvana, Rosella, Luciano, Serena, Chiara, Chabela, Natacha, Catuxo, Miguelina e tutta Oné Respe, Eva e l’Hogar, Luciano e l’Oficina Tecnica, Rafael, suor Nidia, Claudio e ModoLoco, Clara, Paolo, Francesco, la scuola media di Cernusco, Anna e le scuole elementari di Melzo, gli Scout CNGEI, il CAG di Cernusco, Nadia e l’ufficio cooperazione di Cernusco, Rodolfo, Marilena e Fratelli dell’Uomo, Roberto e Dona un Sorriso, Karem, PJ, Stefano, Mauro per le foto, Chomsky, Nikos, Alessandro e tutti gli autori dei capitoli del libro, Giulia per Wanament e non solo, i ragazzi che hanno viaggiato con noi, a noi affidandosi, EticoMondo, Melania e Anacaona, Silvia, Filippo per Confine Paradiso, Luigi e Luca per la visibilità, e poi tutte le persone che hanno organizzato eventi, presentazioni, banchetti, raccolte fondi etc…
Grazie.
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Donne favolose
14 favole ispirate a donne reali che lottano tutti i giorni per migliore la loro comunità. Da Margherita Hack a Angela Davis, da Malala a Ilaria Alpi. Pensato per i bambini ma ottimo anche per gli adulti.
Lo presento qui: https://robertocodazzi.it/cooperazione-sociale/donne-favolose/HAITI: IL TERREMOTO SENZA FINE
Haiti è uno dei Paesi più ignorati dai media occidentali. Protagonista della prima rivoluzione guidata da ex schiavi, ma anche terra di conquista per il capitalismo nordamericano. Il 12 gennaio 2010 la sua capitale è stata distrutta da un terremoto: una frattura insanabile nella storia dello Stato caraibico. Per poche settimane i riflettori del mondo si sono accesi su quella terra, e molti vip hanno promosso in prima persona l’idea del build back better, ‘ricostruire meglio’. Ma cos’è successo in questi dieci anni?
Ne parliamo nel libro Haiti: il terremoto senza fine
Haiti: l’isola che non c’era
Nel gennaio del 2011 è uscito il libro curato da me e Helga Sirchia dedicata alla storia e alla situazione sociale di Haiti, con contributi dei più importanti studiosi dell'isola e dei soci di ColorEsperanza.su twitter
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