Nella giornata di giovedì scorso, mentre il primo ministro di Haiti, Henry, si trovava in Kenya per firmare un accordo bilaterale che permetterà allo stato africano di inviare un migliaio di poliziotti ad Haiti in una missione di polizia statica internazionale, alcune bande armate guidate dall’ex poliziotto Jimmy Chérizier, detto Babrecue, assaltava l’aeroporto internazionale di Port-au-Prince e lo stadio di calcio nazionale, dove un dipendente è stato tenuto in ostaggio per ore. . In quell’occasione almeno quattro poliziotti sono rimasti uccisi.

Nella notte tra sabato e domenica, invece, le bande armate hanno preso d’assalto le due più grandi carceri del paese, consentendo a più di 3.600 pericolosi criminali, tra cui assassini e rapitori, di fuggire. In uno dei carceri assaltati, in cui sono fuggiti il 97% dei detenuti, erano reclusi anche i 17 colombiani accusati dell’assassinio del presidente Jovenel Moise nel 2021 che sono stati trasferiti altrove. Nell’assalto sono rimasti uccisi un numero imprecisato di poliziotti, tra i quindici e i trenta a seconda delle fonti.

Intanto nell’incontro che la premier Meloni ha avuto con Biden l’Italia si è impegnata a formare i militari kenyoti (ma in futuro anche di altri paesi) che dovranno operare sul campo ad Haiti. Oltre al Kenya, infatti, anche il Benin (2.000 unità), Bahamas, Bangladesh, e Ciad hanno offerto supporto militare alla Missione multinazionale di sostegno alla sicurezza (Mmas), mentre USA, Francia, Canada e altri paesi dell’America Centrale hanno stanziato i fondi necessari per la copertura economica.

Nel frattempo Haiti ha dichiarato lo stato di emergenza di tre giorni e il coprifuoco notturno.
In meno di due settimane diverse istituzioni statali sono state attaccate dalle bande, che sempre più coordinano le loro azioni e scelgono obiettivi un tempo impensabili come la banca centrale.

Secondo le Nazioni Unite, la polizia nazionale di Haiti conta circa 9.000 agenti per garantire la sicurezza a oltre 11 milioni di persone. Sono regolarmente sopraffatti e sopraffatti dalle bande, che si stima controllino fino all’80% della capitale.

Dopo che le bande hanno aperto il fuoco all’aeroporto internazionale di Haiti la scorsa settimana, l’ambasciata americana ha dichiarato che avrebbe interrotto tutti i viaggi ufficiali nel paese. Domenica sera ha esortato tutti i cittadini americani a partire il prima possibile.

Non è da escludere che nelle prossime ore si tenti un assalto al Palazzo Presidenziale prima del rientro di Henry nel paese.

Se vuoi sapere qualcosa in più su Haiti consiglio la lettura di HAITI: IL TERREMOTO SENZA FINE: https://www.peoplepub.it/pagina-prodotto/haiti-il-terremoto-senza-fine

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