Elezioni ad #Haiti, si è votato ieri, i risultati forse a fine novembre
Ieri si è tenuta la seconda delle tre giornate elettorali che segnano il 2015. Ieri si votava per il primo turno del Presidente della Repubblica, il secondo turno del Parlamento e i comuni.
Una situazione già complessa di suo, ma molto più difficile da gestire se si pensa che i soli candidati alla Presidenza della Repubblica erano 54.
Risulta difficile fare il quadro completo della situazione e capire se vi sarà bisogno del ballottaggio presidenziale, che sarebbe il 27 dicembre, ma qualche notizia si può dare.
Ricordiamo che attualmente la situazione politica vede il Parlamento sciolto ad inizio anno e un Presidente, Martelly, che governa in solitaria per decreto, affiancato dal primo ministro Evans Paul, già parte del golpe di stato che pose fine alla presidenza di Aristide nel 2004. Nel 2010 le elezioni, previste per febbraio, vennero cancellate a seguito del terremoto che colpì Port-au-Prince, quando a fine anno si andò a votare, al primo turno passarono inizialmente Mirlande Manigat e Jude Célestin(delfino dell’allora presidente René Preval). Dopo proteste di alcuni settori e la “mediazione” degli Stati Uniti con l’intervento personale di Hillary Clinton, Célestin fu escluso dal ballottaggio a favore del cantante Michel Martelly che, sorprendendo tutti, triplicò i voti che aveva preso e vinse le elezioni. La presidenza di Martelly è stata segnata da scandali, da instabilità politica (5 primi ministri) e da grandi concessioni alle multinazionali straniere.
I pretendenti alla presidenza sono molti, abbiamo detto. I principali sono:
- Jovenel Moise, produttore di una società di esportazione di banane nel nord del paese, rappresenta il Parti haitien tet kale (Partito haitiano delle teste calve) al potere, così chiamato in riferimento al celebre cranio rasato di Martelly. E’ il candidato del presidente uscente.
- Jude Célestin, capo del partito Lapeh (Lega alternativa per il progresso e l’emancipazione di Haiti), come abbiamo detto, era il candidato di Preval nel 2010 e in precedenza era direttore di un’agenzia di costruzioni governativa molto attiva nei mesi successivi al terremoto. Nel 2010 raggiunse circa il 22% dei voti.
dopo di loro seguono molti candidati cosiddetti minori, ma che potrebbero riservare sorprese:
- Maryse Narcisse, del partito Fanmi Lavalas, ovvero la formazione guidata da Aristide, già presidente in due occasione, entrambe terminate con un colpo di stato. Fu portavoce di Aristide durante il suo esilio forzato e attivista per i diritti umani.
- Charles Henri Baker, del partito Regwoupman Sitwayen Pou Espwa, al terzo tentativo dopo quello del 2006 (terzo con 8,24% dei voti) e del 2010 (sesto con 2,38%)
- Jean-Charles Moise (Platfom Pitit Desalin) uno dei senatori “dissidenti” che si rifiutò a firmare l’accordo di gennaio 2015 che avrebbe portato all’estensione del mandato del parlamento in cambio di una possibile rielezione del presidente uscente
- Jean Henry Céant (Renmen Ayiti) un avvocato al secondo tentativo di elezione, nel 2010 arrivò quarto con l’8,18% dei voti, all’epoca era il candidato appoggiato da Fanmi Lavalas, che in quell’occasione non potè presentarsi alle elezioni.
Ad Agosto si votò per il primo turno delle elezioni legislative, inizialmente previsto in maggio. L’affluenza fu del 17,82%. Il secondo turno fu cancellato e accorpato con le elezioni presidenziali.
I dati sulle elezioni di ieri non ci sono ancora. Si parla della possibilità di avere dati parziali sul presidente intorno alla fine della prima settimana di novembre, e i definiti per la fine del prossimo mese. Tutto fa pensare che il ballottaggio presidenziale si terrà con molta difficoltà il 27 dicembre. E questo potrebbe voler dire che non si avrà un presidente eletto in tempo per gennaio 2016, quando scadrà il mandato di Martelly. Nella storia moderna di Haiti non c’è stato un presidente che abbiamo concluso il suo mandato nei tempi previsti (o interrotto prima o prolungato). Il ballottaggio sarà necessario se nessun candidato raggiunge la maggioranza assoluta dei voti o un vantaggio di 25 punti sul secondo.
La giornata di ieri è stata relativamente tranquilla. La polizia parla di 234 arresti e 13 pistole confiscate, anche se la accuse di poco trasparenza e di brogli arrivano da un po’ tutto il paese. In 8 sezioni (su poco meno di 14.000) il voto è stato annullato. Oggi le scuole sono rimaste chiuse per sicurezza.
Diversi gruppi politici, tra cui l’ex candidata alla presidenza Mirlande Manigat, avevano chiamato al boicottaggio delle elezioni ausèicando la formazione di un governo di transizione.
Aggiornamento: Jude Celestin e Jean Charles Moïse,candidati dell’opposizione, denunciano brogli
Aggiornamento 5/11/15: mancano poche ore alla diffusione dei risultati provvisori e i candidati alla presidenza che chiedono una commissione indipendente sono 8: Sauveur Pierre Etienne, Moise Jean-Charles, Jude Celestin, Jean-Henry Ceant, Steeven Benoit, Charles Henry Baker, Eric Jean-Baptiste y Samuel Madistin. Praticamente tutti i principali candidati dell’opposizione.
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Donne favolose
14 favole ispirate a donne reali che lottano tutti i giorni per migliore la loro comunità. Da Margherita Hack a Angela Davis, da Malala a Ilaria Alpi. Pensato per i bambini ma ottimo anche per gli adulti.
Lo presento qui: https://robertocodazzi.it/cooperazione-sociale/donne-favolose/HAITI: IL TERREMOTO SENZA FINE
Haiti è uno dei Paesi più ignorati dai media occidentali. Protagonista della prima rivoluzione guidata da ex schiavi, ma anche terra di conquista per il capitalismo nordamericano. Il 12 gennaio 2010 la sua capitale è stata distrutta da un terremoto: una frattura insanabile nella storia dello Stato caraibico. Per poche settimane i riflettori del mondo si sono accesi su quella terra, e molti vip hanno promosso in prima persona l’idea del build back better, ‘ricostruire meglio’. Ma cos’è successo in questi dieci anni?
Ne parliamo nel libro Haiti: il terremoto senza fine
Haiti: l’isola che non c’era
Nel gennaio del 2011 è uscito il libro curato da me e Helga Sirchia dedicata alla storia e alla situazione sociale di Haiti, con contributi dei più importanti studiosi dell'isola e dei soci di ColorEsperanza.su twitter
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