L’ultima beffa dell’ex dittatore di Haiti: funerali di stato per Jean-Claude Duvalier / Aggiornamento 8/10: il Governo cambia idea
Sabato scorso è morto a 63 anni a Port au Prince l’ex dittatore haitiani Jean-Claude Duvalier, detto “Baby Doc”.
Per chi non avesse letto “Haiti: l’isola che non c’era“, ecco un breve ripasso di storia haitiana.
L’ex dittatore, ereditato il potere nel 1971 da suo padre, François Duvalier, a 19 anni e si dichiarò Presidente a vita prima di essere spodestato nel 1986 da una rivolta popolare sostenuta anche dalla comunità internazionale.
Come suo padre “Papa Doc”, “Baby Doc” ha esercitato il potere con pugno di ferro nel paese, mettendo a tacere l’opposizione e arrestando e eliminando i dissidenti, supportato milizia paramilitare chiamato “Tonton Macoute”. Si stima che circa 30.000 persone sono state uccise durante l’era Duvalier. Nel 1980, il suo matrimonio a Parigi costò 3 milioni di dollari, tuttora il più caro mai realizzato al mondo. Sotto il suo governo Haiti divenne l’epicentro di diffusione dell’AIDS e del traffico di cocaina.
Anche se il governo francese ha rifiutato ufficialmente ad accettarli, i Duvalier si stabilirono in esilio in Costa Azzurra. Secondo la rivista Time, Baby Doc ha passato il tempo alla guida della sua Ferrari rossa avanti e indietro da Cannes.
Dopo un esilio volontario di 25 anni in Francia, ‘Baby Doc’ ha scelto il primo anniversario del devastante terremoto del 2010 per tornare ad Haiti come semplice cittadino. “Sono venuto per aiutare“, ha detto al suo arrivo a Port-au-Prince il 16 gennaio 2011. In quel periodo ci si trovava tra il primo e il secondo turno delle elezioni presidenziali, il candidato del presidente uscente Celestin era accusato di brogli elettorali e Duvalier, si dice, fece molta pressione per la sua esclusione dal ballottaggio, cosa che avvenne e permise a Martelly di correre per la presidenza e vincere. Da allora Duvalier non ha ricoperto incarichi ufficiali ma la vicinanza dell’attuale governo haitiano e del presidente Martelly con Duvalier non è mai stata troppo nascosta. Lo stesso presidente, affermato cantante di kompa, si era esibito per Duvalier prima della fine della dittatura. Negli ultimi anni si erano vista aggirarsi per la capitale haitiana gruppi armati che richiamavano nei modi e nei vestiti i terribili “Tonton Macoute”.
L’influenza su Haiti dei Duvalier non si esaurisce però nella figura di Baby Doc, infatti molte figure di rilievo della dittatura ricoprono ora ruoli di importanza strategica dell’economia del paese caraibico. Un esempio su tutti il rappresentante Monsanto ad Haiti è Jean-Robert Estimé, che è stato Ministro degli Esteri sotto la dittatura della famiglia Duvalier, che è durata 29 anni.
La beffa per il popolo haitiano è che il Presidente Martelly ha dichiarato che i funerali di Duvalier saranno funerali di stato in quanto si tratta di un ex-presidente. Si cancellano così, non solo le violenze, gli omicidi e tutte le violazioni dei diritti umani perpetrati durante la dittatura, ma anche il furto che Baby Doc realizzò contro il suo stesso stato al momento di lasciare il potere. Jean-Claude Duvalier aveva messo al sicuro in svizzera i proventi della sua gestione del potere: 6,2 milioni di dollari! Haiti è uno dei cinque paesi più poveri al mondo, quella quantità di soldi equivaleva a 5 anni di Prodotto Interno Lordo dell’intera nazione. Ad oggi, nonostante nel 2011 sia stata approvata in Svizzera la cosiddetta legge Duvalier, quei soldi non sono tornati ad Haiti poichè, reintrando nel paese ha aggirato le nuove norme svizzere che si riferiscono solo a leader in esilio dai loro paesi.
La morte di Duvalier mette fine alle centinaia di cause legali intentate da familiari delle vittime e da organizzazioni per i diritti umani. Senza che giustizia sia stata fatta.
L’unica reazione straniera registrata è quella del Dipartimento di Stato USA che ha dichiarato:
The United States notes the death on October 4th of former Haitian president and extend condolences to his family.
Aggiornamento dell’8 ottobre
Il Governo haitiano, secondo TeleSur, ha cancellato i funerali di stato dopo le proteste delle vittime della dittatura. Fonte.
Donne favolose
14 favole ispirate a donne reali che lottano tutti i giorni per migliore la loro comunità. Da Margherita Hack a Angela Davis, da Malala a Ilaria Alpi. Pensato per i bambini ma ottimo anche per gli adulti.
Lo presento qui: https://robertocodazzi.it/cooperazione-sociale/donne-favolose/HAITI: IL TERREMOTO SENZA FINE
Haiti è uno dei Paesi più ignorati dai media occidentali. Protagonista della prima rivoluzione guidata da ex schiavi, ma anche terra di conquista per il capitalismo nordamericano. Il 12 gennaio 2010 la sua capitale è stata distrutta da un terremoto: una frattura insanabile nella storia dello Stato caraibico. Per poche settimane i riflettori del mondo si sono accesi su quella terra, e molti vip hanno promosso in prima persona l’idea del build back better, ‘ricostruire meglio’. Ma cos’è successo in questi dieci anni?
Ne parliamo nel libro Haiti: il terremoto senza fine
Haiti: l’isola che non c’era
Nel gennaio del 2011 è uscito il libro curato da me e Helga Sirchia dedicata alla storia e alla situazione sociale di Haiti, con contributi dei più importanti studiosi dell'isola e dei soci di ColorEsperanza.su twitter
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