Era l’aprile del 2010 quando lanciavo l’appello per salvare il Parco delle Cave (che comprende i comuni di Cernusco, Brugherio, Vimodrone, Carugate e Cologno) dal progetto scellerato del sindaco di Brugherio, il leghista Ronchi, che voleva insiedarvi un nuovo centro commerciale.

Il progetto è stato molto discusso dentro alla maggioranza di Brugherio (oltre a raccogliere le bocciature degli altri comuni, della provincia e della regione), che ha perso vari pezzi, e 15 giorni fa si è arrivati al capolinea:

A seguito della mossa delle dimissioni della maggior parte dei Consiglieri Comunali, per il Sindaco Ronchi è scacco matto! Dopo tre anni trascorsi a litigare fra loro anziché ad agire nell’interesse della città, il Sindaco Ronchi e la sua maggioranza Pdl – Lega Nord – UDC – BPE hanno lasciato il Governo di Brugherio.

Per me è una grande soddisfazione. Il Parco Est delle Cave è un importate area che deve rimanere verde e agricola per preservare dalla saldatura fra i vari comuni, dare uno spazio di respiro, dare un luogo dove andare a fare una passeggiata o una corsa illudendosi di stare in piena campagna.

Con gli altri giovani di VIVERE Cernusco abbiamo elaborato una serie di idee per valorizzare l’area perchè diventi sempre più il centro di uno stile di vita diverso, slow, sostenibile e rispettoso della natura:

Parco delle cave Proponiamo degli interventi di recupero ambientale sulle tre cave (Ginestra, Merlini, Visconta) al fine di migliorare l’aspetto paesaggistico della zona, mascherando le aree produttive e favorendo la piantumazione dei fronti con essenze autoctone. Va riqualificato il percorso ciclabile, parzialmente già esistente ma poco visibile, che deve rimanere sterrato, definito attraverso opportuna segnaletica e mantenuto in ordine e pulito. La zona rimboschiva del Fontanone potrà essere destinata a oasi naturalistica, affidandone la gestione ad associazioni ambientaliste, con un percorso didattico e spazi gioco. Si potrà anche riportare l’acqua nel Fontanone in alcuni periodi dell’anno attraverso lo spostamento del canale di irrigazione.

La creazione e difesa del Parco era al centro del mio impegno alle scorse elezioni amministrative, sono convinto di aver compiuto con la promessa. Ora si tratta di farlo vivere sempre di più! e anche per questo mi ricandido per VIVERE Cernusco.

Formigoni, nella sua strenua difesa contro le accuse di troppa vicinanza con il faccendiere Daccò ha dichiarato su Twitter:

 Anche Gesù ha sbagliato a scegliersi uno dei collaboratori, non pensiamo di essere impeccabili

Da un cattolico praticante però mi sarei aspettato una conoscenza un po’ più approfondita del Vangelo e delle Sacre Scritture.

Andiamo con ordine: il primo evangelista a scrivere, Marco, non ha dubbi nel sostenere che se il Cristo “doveva morire” (ovviamente di morte violenta), perché così era “scritto nei cieli”, egli non poteva non essere tradito da qualcuno dei suoi più stretti discepoli. “Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui, ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo è tradito!”(Mc 14,21). Matteo e Luca dicono la stessa cosa, e  se questa scomparsa dipendedalla volontà divina, la colpa di Giuda vadi molto ridimensionata; la sua azione anzi viene a configurarsi come provvidenziale nell’economia salvifica del Padre Eterno, che tutto predispone con largo margine di anticipo sulle possibili scelte degli uomini.

In tutti i Vangeli si parla del fatto che la morte di Cristo, e il suo tradimento, erano già stati predetti. “Io vi assicuro” (Mc 14,18; Mt 26,20; Gv 13,21); “E’ stato stabilito per lui” (Lc 22,22); “Il Figlio dell’uomo sta per morire, così come è scritto nella Bibbia” (Mc 14,21; Mt 26,24); “Devono realizzarsi queste parole della Bibbia: Colui che mangia il mio pane si è ribellato contro di me (Sal 41,10). Ve lo dico ora, prima che accada; così, quando accadrà, voi crederete che Io sono” (Gv 13,18 s.).

Insomma, la scelta di Giuda non era sbagliata. Quella di accompagnarsi a Daccò forse sì.

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Da sabato scorso ColorEsperanza ha un nuovo presidente, dopo 4 anni, ovvero da quando nel febbraio del 2008 ha visto la luce l’associazione, ho deciso di non ripresentarmi per la presidenza e lasciare l’incarico a Helga, da sempre nell’associazione, che sono sicuro saprà benissimo assolvere il compito.

Quando nell’autunno del 2007 convocai per la prima volta i ragazzi e le ragazze che negli anni precedenti avevano conosciuto la Repubblica Dominicana e Oné Respe mai avrei pensato che avremmo potuto arrivare a dove è oggi l’associazione. Procedendo in ordine molto sparso: abbiamo inviato centinaio di migliaia di euro ai progetti in Repubblica Dominicana e Haiti, avviato collaborazioni con molte realtà oltre ad Oné Respe, sostenuto progetti di creazione di comunità, di artigianato, di sostegno all’infanzia, di autopromozione, di turismo, tessuto relazioni con istituzioni locali; abbiamo collaborato con una decina di università italiane, realizzato 3 viaggi di conoscenza e solidarietà, realizzato e prodotto 3 cortometraggi; abbiamo fatto interventi nelle scuole di Cernusco, Melzo, Milano, Varese, Bresso, Brugherio… aperto attività a Torino, partecipato a 3 progetti di educazione allo sviluppo, ricevuto finanziamenti da Fondazione Cariplo, intessuto rapporti con molte realtà cernuschesi e milanesi, realizzato una mostra di Design per Haiti, avviato progetti con gli immigrati a Milano e promosso corsi di cultura e lingua spagnola; abbiamo ricevuto la fiducia di centinaia di persone che hanno voluto passare attraverso di noi per aiutare Haiti dopo il terremoto; abbiamo scritto e pubblicato un libro, realizzato una mostra fotografica, prodotti 4 calendari; abbiamo inviato in Repubblica Dominicana per esperienze di volontariato lunghe 3 persone; siamo diventati Associazione di Promozione Sociale, possiamo far dedurre ai nostri benefattori le donazioni, possiamo essere destinatari del 5×1000.

In poche parole siamo diventati una realtà che sa essere riferimento sulle tematiche dominicane e haitiane, ma non solo. Siamo stati capaci di creare un modello di intervento che valorizza le realtà locali e le risorse delle persone immigrate, che ci fa apparire come innovativi e, crediamo, capaci di andare oltre l’assistenzialismo e la pura solidarietà.

Ora il direttivo si allarga entrano due persone, Camilla e Montse, con energie e forze nuove, capaci di dare nuovo slancio all’attività di ColorEsperanza. E’ giusto cambiare la presidenza, così da avere io ancora più spazio per continuare ad innovare, perchè le idee sono tante e devono essere realizzate.

ColorEsperanza però non sarebbe lo stesso senza le persone e le associazioni che ci hanno aiutato a crescere, mi piace qui ricordarne alcune, come nei ringraziamenti di fine tesi di laurea, sapendo che sicuramente ne dimenticherò qualcuna e allora andrò avanti ad aggiornare la lista: Gladis, prima di tutti, Helga, Mauro e Rita, Silvana, Rosella, Luciano, Serena, Chiara, Chabela, Natacha, Catuxo, Miguelina e tutta Oné Respe, Eva e l’Hogar, Luciano e l’Oficina Tecnica, Rafael, suor Nidia, Claudio e ModoLoco, Clara, Paolo, Francesco, la scuola media di Cernusco, Anna e le scuole elementari di Melzo, gli Scout CNGEI, il CAG di Cernusco, Nadia e l’ufficio cooperazione di Cernusco, Rodolfo, Marilena e Fratelli dell’Uomo, Roberto e Dona un Sorriso, Karem, PJ, Stefano, Mauro per le foto, Chomsky, Nikos, Alessandro e tutti gli autori dei capitoli del libro, Giulia per Wanament e non solo, i ragazzi che hanno viaggiato con noi, a noi affidandosi, EticoMondo, Melania e Anacaona, Silvia, Filippo per Confine Paradiso, Luigi e Luca per la visibilità, e poi tutte le persone che hanno organizzato eventi, presentazioni, banchetti, raccolte fondi etc…

Grazie.

Cernusco. Sto entrando in un supermercato di quartiere, in direzione opposta alla mia un ragazzo magrebino esce con qualcosa in mano passando però dal lato “ingresso”. Una signora davanti a me inizia a urlare: “Cassiera, cassiera, quel negher sta rubando!”. La cassiera alza gli occhi e tranquilla risponde: “Signora, è il ragazzo delle pulizie”.

Mi giro, il ragazzo sta pulendo l’esterno delle porte di ingresso del supermercato.

Quanti pregiudizi nei nostri occhi.

Ps: Imbarazzantismi è il titolo di un bellissimo libro del medico Kossi Komla-Ebri, una volta venduto dai ragazzi di Terre di Mezzo, vivamente consigliato.

Avete mai sentito parlare del Millennium Challenge Corporation (MCC)? Si tratta di un programma iniziato dall’amministrazione Bush nel 2004, si tratta di fondi messi a disposizione dei paesi del sud del mondo dagli USA per “premiare” gli stati disposti a fare riforme rispetto alle loro politiche economiche, in particolare agricole. Il primo paese a firmare l’accordo è stato il Madagascar, nel 2004, mentre il Benin lo fece nel 2006. Ad oggi sono 9 i paesi ad avere aderito: Nicaragua (2005), Ghana e Mali (2006), Lesotho, Mongolia e Mozzambico (2007), Burkina Faso (2008).

Il caso del Benin è emblematico perchè permette di avere una panoramica completa su quali siano le riforme che il MCC ha in mente per l’Africa. Una società statunitense, la Stewart International, sta supervisionando lo sviluppo di un intero nuovo quadro delle politiche nazionali del suolo nell’ambito del programma di MCC, tutti i fondi del MCC sono subordinati all’approvazione del Libro Bianco che stravolgerà il concetto di proprietà terriera nello stato, che è stato recentemente adottato. Nel testo è esplicitato che il sistema deve passare attraverso i “titoli di proprietà” scritti e registrati, facendo saltare l’intero sistema tradizionale che è basato sul possesso comunitario e sulla vendita orale delle proprietà, emarginando così completamente le pratiche consuetudinarie, anche se queste sono fortemente riconosciute nel diritto nazionale nel 2007.

Come in Ghana e Mozambico, MCC sta utilizzando lo spazio generato da riforme agrarie recenti, controllate dalla Banca mondiale e altri donatori, per tracciare e delimitare la terra e facilitare l’acquisto di terreni da parte degli investitori privati. Il progetto è sovvertire il senso dei  Plans Fonciers Rurales del 2007, che dovevano servire per riconoscere la proprietà collettiva delle terre per ridurli a strumenti per la suddivizione e privatizzazioni delle stesse. Il risultato è che la proprietà privata agricola è passata dal 10% del 2007 ad oltre il 50%.

Ad acquistare le terre sono aziende nazionali che fanno capo a ministri e deputati, che fungono però da prestanome per le grosse compagnie internazionali. Ciò ha portato ad una riduzione dell’accesso alle fonti d’acqua, ora monopolizzate dai nuovi grandi proprietari, e delle possibilità di sviluppo per l’economia comunitaria e locale che ha visto ridursi il proprio mercato oltre che subire espropri da parte dello Stato per non poter dimostrare con un titolo la proprietà della terra coltivata da generazioni.

Ricordate lo scandalo firme legate a Formigoni (poi Firmigoni)? o i ritardi che hanno portato all’esclusione del PDL dalle elezioni nel Lazio? Bhè, a Cernusco non siamo a questi livelli, la lista è stata accettata, però, a guardare nei documenti presentati qualcosa di strano lo si trova.

Ogni lista deve presentare un preventivo economico firmato da tutti i candidati al consiglio comunale. Qui quello del PDL. Queste le firme:

Il documento è stato completato, e quindi firmato il 31 marzo, 3 giorni prima della consegna delle firme per la presentazione delle liste. Vedete che c’è una cancellatura, Ignazio Michele Cannizzaro, 10 preferenze 5 anni fa raccolte con la candidatura nella lista Pensionati, è stato sostituito da Giuliano Mossini, già candidato sindaco nel 2007 per la DC. Inoltre, si nota come il foglio dovrebbe essere firmato dai candidati ma qui è evidente che non si tratta di firme, ma di nomi scritti tutti dalla stessa mano, ad eccezione dell’ultimo, Mossini, appunto.

Nulla di troppo grave, però, di improprio sicuramente.

Ora, ipotizziamo che la lista del PDL sia stata chiusa proprio il 31 marzo con il cambio Cannizzaro-Mossini, il partito dev’essere stato molto bravo a raccogliere almeno 175 firme valide in soli 3 giorni, perché, tutti lo sanno, le firme vanno raccolte solo e soltanto su moduli completi dell’elenco definitivo dei candidati, e Mossini, nell’elenco ufficiale è in quarta posizione. I miei complimenti per una macchina tanto oliata e pronta a muoversi in tempi stretti.

Ma guardando ancora meglio si scopre che il PDL è pronto da cinque anni, infatti ecco cosa dichiarano:

questo è il modulo del 2007!

Ci saranno sicuramente spiegazioni plausibili, però diciamo che in tempi di Lusi e Belsito ci vorrebbe un po’ più di attenzione alle “formalità” dei bilanci elettorali, che forse forse tanto formali non sono. E magari dettagliare anche le spese non sarebbe male.

Lo dice anche Formigoni!

Il tutto con simpatia, naturalmente! 🙂

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Nella centrale nucleare di Penly, nel nord ovest della Francia si è verificata una fuga di “acqua radioattiva” dal reattore nel quale questa mattina era stato riscontrato un incidente minore. E’ quanto riferisce Edf, il colosso energetico francese che gestisce il sito nucleare, sottolineando tuttavia che la fuga di acqua radioattiva “non comporta alcun rischio per l’ambiente”.

Nel settembre 2011, la centrale nucleare di Penly era stata ammonita dall’Autorità per la sicurezza nucleare, in quanto non soddisfaceva le nuove esigenze dettate dal dopo-Fukushima. Fra gli aspetti ritenuti insufficienti c’erano (e ci sono ancora) soprattutto quelli riguardanti la capacità di resistere ad alcune catastrofi naturali, all’interruzione dell’alimentazione elettrica con conseguente blocco delle fonti di raffreddamento e alla gestione di alcune situazioni di emergenza.

E’ il secondo incidente in Europa nel giro di pochi giorni. il candiato socialista Hollande ha presentato un piano per una graduale uscita dal nuclerare per la Francia.

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Manifesti fuori dagli spazi consentiti

In questi giorni stanno apparendo le liste dei candidati al consiglio comunale di Cernusco. Provo qui a fare il punto della situazione, che poi aggiornerò di volta in volta, cercando di mettere tra parentesi il numero di preferenze raccolto da quanti erano già candidati nel 2007.

Le liste ora mancanti possono segnalare i loro candidati nei commenti al post. Tutte le liste sono ora complete e ufficiali.

Dopo il salto tutti i nomi.

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Questa settimana ci sono tre notizie che spiegano bene perché Haiti, nonostante sia il paese più povero del continente americano, sia sempre un ottimo posto per fare affari per quanti non si fanno problemi a speculare sulle spalle degli ultimi.

Iniziamo dal senatore dominicano ed imprenditore Felix Bautista, secondo un programma di giornalismo investigativo paragonabile al nostro Report, avrebbe finanziato in forma occulta ed illegale la campagna elettorale di entrambi i pretendenti alla carica di presidente di Haiti durante le elezioni del 2011. E, peggio ancora, avrebbe continuato a far avere soldi in contanti, con bonifici o per mezzo di intermediari, al presidente in carica Martelly per un totale di 2 milioni e mezzo di dollari. Naturalmente tutta questa generosità non è rimasta inascoltata, infatti, l’impresa di sua proprietà HADOM ha avuto dal nuovo presidente appalti per 350 milioni di dollari per le opere di ricostruzione.

La seconda notizia riguarda uno degli attori principali della gestione degli aiuti arrivati ad Haiti: la Croce Rossa. Questa sta valutando la possibilità di costruire un albergo di lusso su un terreno che ha acquistato nei mesi dopo il terremoto da un’azienda che produce sigarette, terreno conosciuto come “Hilton Property”. Le persone che hanno sostenuto la Croce Rossa Internazionale cosa ne pensano del fatto che vengano investiti in un’operazione immobiliare da 10,5 milioni di dollari?

La terza notizia riguarda la solita grande compagnia straniera che compra la piccola impresa haitiana, non sarebbe neanche una notizia se questa non riguardasse il campo delle telecomunicazioni e la Clinton. Voilà, compagnia attiva dal 1999 ad Haiti, era una realtà in grado di gestire un milione di utenti, non tantissimi se si valutano i tre milioni e mezzo di altre compagnie, ma sicuramente un bel patrimonio che ha fatto gola alla irlandese Digicel Group che l’ha acquistata in settimana rafforzando così la posizione semi-monopolistica nel paese. Digicel è partner commerciale di Trilogy International, compagnia indicata dal Segretario di Stato Hillary Clinton come una delle imprese che più sta facendo per Haiti, certo, e per gli intresse statunitensi.

Haiti sempre più povera e sempre meno padrona della propria economia.

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Nelle norme previste dalla riforma del lavoro di Monti ve n’è una particolarmente interessante, che riprende un’idea che avevo da un po’… Ad oggi un lavoratore a tempo determinato e uno a tempo indeterminato costa la stessa cifra al datore di lavoro e così succede che, anche laddove vi sia una volontà di prolungare il contratto di lavoro, l’azienda non abbia alcuna spinta nel voler trasformare un contratto in essere.

La norma ora cambia, anche se è difficile trovarne traccia sulla stampa, nella riforma del lavoro, in relazione alla nuova Aspi, cioè l’Assicurazione Sociale Per l’Impiego, si dispone un aumento del costo contributivo dei contratti a tempo determinato fissando un’aliquota pari all’1,4%.

Insomma, lo stesso lavoratore, se assunto a tempo determinato, costa di più, e allora, se è bravo e se ci sono le premesse economiche, il datore di lavoro sarà più propenso ad un contratto lungo. Speriamo.

Oggi alle 12 scadevano i termini per la presentazione delle liste e delle candidature per le amministrative del 6-7 maggio.

Non ci sono state grandi sorprese, presentate le 9 candidature a sindaco annunciate (dopo il ritiro di Cassamagnaghi), mentre tra le liste mancano all’appello due delle cinque annunciate da Giuseppe Colombo. Ecco la scheda ufficiale dei partecipanti:

• Aimi Mauro, sostenuto dalla lista: Movimento 5 stelle

• Colombo Giuseppe, sostenuto dalle liste: Cernusco Futura – Casa dei Cernuschesi, Lista Colombo, Amo Cernusco

• Comincini Eugenio, sostenuto dalle liste: Partito Democratico, Vivere Cernusco, Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e Libertà, Sinistra per Cernusco, Tradizione & Futuro

• Gargantini Claudio, sostenuto dalla lista: Persona e Città

• Gaviraghi Lorenzo, sostenuto dalla lista: Unione di Centro

• Keller Claudio, sostenuto dalla lista: Il Popolo della Libertà

• Mandelli Cristian, sostenuto dalla lista: Lega Nord

• Miedico Andrea, sostenuto dalla lista: Tu per Cernusco

• Sirtori Patrizio, sostenuto dalla lista: Unione Laica

In totale sono 7 formazioni che si rifanno a progetti nazionali e 9 liste civiche, di cui una Cernusco Futura, legata però a FLI (da non confondere con il periodico Futura che è il foglio informativo di VIVERE Cernusco) e Sinistra per Cernusco, legata a Rifondazione Comunista. 4 le liste nate per queste elezioni: Tu per Cernusco, Tradizione & Futuro, Persona e Città e Amo Cernusco.

Il simbolo più vecchio è quello di VIVERE Cernusco, lista presente alle elezioni già nella prima metà degli anni ’80. Sparite tutte le altre liste “tradizionali” Obiettivo Cernusco, Federalisti Cernuschesi, la Filanda, il Naviglio… e quelle nate per la scorsa tornata (ad esclusione dell’Unione Laica) come il Confronto o quelle personali come la Lista Cassamagnaghi o la lista Mossini. Rimane solo la Lista Colombo, presente per la terza volta alle elezioni ma che sparisce il giorno successivo al voto.

5 anni fa erano presenti 22 liste e 7 candidati sindaci (Comincini, Cassamagnaghi, Collio, Mossini, Acquarelli, Cogliati, D’ursi). Nel 2002 i candidati erano 4 (Cassamagnaghi, Molinari, Marchetti, Della Cagnoletta), così come nel 1998 (Frigerio, Comi, Galluzzo, Sirtori). Numeri alti nelle elezioni post tangentopoli nel 1994 con 7 pretendenti: Frigerio, Schmidt, Bonora, Guzzi, Generali, Caputo, Patta, nomi che oggi suonano lontanissimi nel tempo…

Se ne è parlato molto nei mesi scorsi, tanto che ad un certo punto si è arrivato a credere che il progetto non avrebbe visto la luce, invece, a una settimana circa dalla scadenza per la presentazione delle firme, e dopo che i primi manifesti elettorali sono usciti con i simboli dei cinque partiti (Vivere Cernusco, Sinistra per Cernusco, SEL, IDV e PD) che da tempo si sono schierati con il sindaco uscente, ecco che appare su Facebook il simbolo della nuova formazione (non è ufficiale, potrebbe anche non essere quello definitivo).

Nome sicuro è quello del consigliere uscente Ciro Angrisano. Per gli altri nomi ci sarà da aspettare ancora qualche giorno.

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Quando l’abbiamo pensato si è deciso di chiamarlo Acqua in b(r)occa. Un po’ perchè, se hai visto H2Oro di Fabrizio di Giovanni non puoi credere che l’Italia rimanga il primo paese europeo per il consumo di acque in bottiglia, un po’ perchè è un tema di cui è impossibile sentirne parlare in tv, dove l’associazione delle acque minerali finanzia copiosamente le casse delle reti attraverso la pubblicità, e non ne vuole di negativa.

L’idea è nata dal lavoro con gli scout CNGEI di Cernusco (capofila del progetto) e con la scuola media. Come far passare a dei ragazzi di prima il concetto che l’acqua non è un bene che si può sprecare o commercializzare come qualsiasi altro prodotto?
Non volevamo fare i soliti “pippotti” con predica finale, abbiamo quindi deciso di organizzare due incontri in ogni prima dove far riflettere, giocando, i ragazzi e poi quattro percorsi di approfondimento più artistici. Da qui sono nati 2 laboratori di fotografia (un in più del previsto grazie alle molte iscrizioni), un laboratorio di teatro, uno di piccole guide del territorio che hanno esplorato le zone umide di Cernusco e uno dedito alla costruzione di un cortometraggio.

Io ho avuto il piacere di seguire proprio questo laboratorio occupandomi di costruire con i ragazzi la storia, scegliere i personaggi, cercare i vestiti e girarlo. Poi c’è stata la parte di montaggio e post-produzione. E’ un prodotto amatoriale, ma pieno della passione dei miei piccoli attori. Per vederlo l’appuntamento è venerdì 30 marzo alle ore 21 presso l’Auditorium Maggioni di Cernusco (via don Milani), nel frattempo ecco il trailer.

e dieci! Con oggi sono arrivati a 10 i candidati sindaco a Cernusco. Oltre a quelli già annunciati (che per comodità non ricordo, tanto li trovate qui), infatti, oggi è arrivata l’ufficializzazione che anche l’Unione Laica per Cernusco, già presente nel 2007 con Enzo Collio candidato, 225 voti, correrà alle prossime elezioni.

A differenza delle voci che la volevano prima con Gargantini, poi in cerca di un accordo con Cassamagnaghi, oggi è stato presentato un candidato proprio Patrizio Sirtori, architetto. A questo punto il quadro dovrebbe essere completo, rimane spazio, al massimo per qualche ritiro visto che qualcuno di quelli già annunciati viene dato in difficoltà nel raccogliere firme e/o persone da mettere in lista.

La parola definitiva si avrà solo a Pasqua quando scadranno i termini per la presentazione ufficiale delle liste.

Aggiornamento del lunedì:

Arriva il primo ritiro dalla corsa: l’ex sindaco Daniele Casamagnaghi, che aveva annunciato che avrebbe corso con una nuova lista civica, dichiara oggi che lascia la partita. Troppi personalismi nel centrodestra, dice lui, non ha trovato chi mettere in lista, dicono i maligni.
Scosse anche nel PDL che dopo le dimissioni di uno dei due portavoce, l’ex AN Binelli, prima della scelta del candidato sindaco Keller, adesso registrano la dipartita di altri 4 membri del direttivo in disaccordo con le scelte del partito. 

Problemi per una centrale nucleare in Svizzera. Il reattore numero due della centrale di Beznau, a Döttingen nel cantone di Argovia (circa 400 km a nord di Milano e 200 a est di Monaco di Baviera), venerdì intorno alle 19:00 è stato arrestato manualmente a scopo preventivo. Durante la fase di spegnimento del reattore è stato emesso del vapore non radioattivo e la società precisa che «in nessun momento ci sono stati pericoli per la popolazione».

Non so voi, ma io sono contento che il referendum di giugno scorso abbia sancito l’addio definitivo al nucleare italiano.


Visualizzazione ingrandita della mappa

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Non votano, ma sono risorsa economica per l’Italia, pagano le tasse come tutti ma difficilmente vedranno la pensione, e fino a pochi giorni fa gli stranieri, nonostante contribuiscano all’INPS come qualsiasi italiano, non avevano diritto all’assegno di invalidità.

Le cose sono cambiate grazie ad una sentenza della Cassazione che riprendere la Corte Europea dei diritti dell’uomo. E per fortuna, anche se ci sono voluti molti anni.

Il come dove e perché lo spiego in questo articolo di Tuttosullavoro.

Oggi è il 22 marzo, giornata mondiale dell’acqua.In Italia è la prima giornata dopo il referendum che nel giugno scorso ha sancito la volontà di limitare la privatizzazione della risorsa.

Nel frattempo anche altri paesi europei si sono espressi in materia, in particolare la Spagna dove il 4 marzo in un referendum consultivo il 98,5% dei madrileni hanno votato contro la cessione a privati di quote della società Canal Isabel II, ovvero la società idrica di Madrid.

L’acqua però è lontana dall’essere pubblica, e il Forum di Marsiglia lo testimonia drammaticamente. Linkiesta ha preparato un’infografica molto esplicativa di chi gestisce l’acqua oggi in Italia (cliccare qui per ingrandire).

Haiti sembra sprofondare nuovamente nel caos. Il 25 febbraio scorso ha rassegnato le dimissioni il primo ministro Garry Conille, dopo solo 4 mesi di mandato. I motivi sono stati i contrasti con il presidente Martelly riferiti in particolare alla gestione dei fondi per la ricostruzione post terremoto. Conille è il quarto primo ministri designato dell’era Martelly che non ha ancora raggiunto un anno di governo (il ballottaggio in cui risultò eletto, infatti è del 20 marzo 2001, ma la sua proclamazione come presidente del 14 maggio 2011). Ieri il Senato ha iniziato a verificare le credenziali del nuovo incaricato indicato da Martelly, Laurent Lamothe, già ministro degli esteri e membro della commissione per la ricostruzione.

La situazione sociale, intanto sta degenerando, dopo le violenze denunciate dalla missione ONU qualche giorno fa, ieri c’è stato il fatto forse più eclatante dal terremoto: un gruppo di 50 ex militari ha occupato la sede del ministero dell’agricoltura nell’ex capitale Port-au-Prince. A capo l’autoproclamato “comandante Mosè” Marcel Daniel, uno degli autori del golpe del 2004. La loro richiesta è quella di vedere riconosciuti 18 anni di stipendio, ovvero il periodo che è trascorso da quando nel 1994 il presidente Aristide sciolse l’esercito haitiano responsabile di diversi colpi di stato (di cui uno proprio a danno di Aristide nel 1991). Chiedono, inoltre, di essere assunti nel nuovo esercito che il presidente Martelly ha annunciato di voler istituire.

Parlamentari e rappresentanti della società civile hanno invano alzato la voce contro l’atteggiamento compiacente dell’amministrazione Martelly nei confronti di questi gruppi composti prevalentemente da giovani che minacciano di destabilizzare la Polizia Nazionale, la sola forza di sicurezza in Haiti, mentre il progetto di restauro dell’istituzione militare, caro al nuovo regime è ancora in fase di stallo.

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Guardate questa foto e ditemi cosa capite:

Io nulla e non solo per la cattiva qualità del mio cellulare, ma perchè l’intero messaggio pubblicitario non è rivolto a me, ma ad un pubblico totalmente diverso, ovvero quella grande quantità di persone di lingua araba che vivono e risiedono nel nostro paese.

Le imprese, capiscono per necessità di sopravvivenza, molto prima della politica, in quale direzione sta andando la società. Sanno che gli immigrati presenti oggi in Italia sono un pubblico che spende, contribuisce all’economia italiana, sono consumatori, sono utenti, sono parte del nostro sistema economico. Ciononostante non hanno diritto al voto.

Non possono contribuire alla crescita politica del paese in cui però consumano, pagano le tasse e svolgono un lavoro e un servizio. Perchè? Perchè non sono nati qui? E’ tutto qui il limite della nostra grande democrazia? Si lega a dove uno nasce, alla storia dei propri genitori?

Forse la pubblicità è oggi più avanti della politica. Purtroppo.

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Tra gli obiettivi del millennio che le Nazioni Unite avevano stabilito nel 2000 da raggiungere entro 15 anni c’erano:

  • Integrare i principi di sviluppo sostenibile nelle politiche e nei programmi dei paesi; invertire la tendenza attuale nella perdita di risorse ambientali.
  • Ridurre della metà, entro il 2015, la percentuale di popolazione senza un accesso sostenibile all’acqua potabile e agli impianti igienici di base.

Per raggiungerli tutte le nazioni del mondo erano chiamate a intraprendere delle azioni virtuose. Nei giorni scorsi, al Forum Mondiale sull’Acqua di Marsiglia dove si potevano prendere importanti decisioni che andassero nella direzione di preservare le risorse ambientali e aumentare l’accesso all’acqua. è stato firmato un accordo che non prevede la sanzione dell’acqua come diritto inalienabile, ne’ la richiesta di inserimento nelle Costituzioni nazionali del diritto di accesso all’acqua potabile, ma viene indicata la strada della privatizzazione dei sistemi di gestioni delle reti idriche come la via che può portare ad un uso più sapiente della risorsa, anche alla luce della crisi economica. Si è sancito il principio che un diritto umano universale possa essere affidato al mercato e non alla collettività. Solo la Bolivia non firmerà l’accordo, Bolivia che aveva già modificato la propria costituzione riconoscendola come bene comune.

Dal Forum Alternativo partirà la richiesta di abolire il Forum Mondiale dell’Acqua a cui partecipano governi, FMI e Banca Mondiale ma sono esclusi i popoli per sostituirlo con un’Agenzia delle Nazioni Unite. C’è già la richiesta di convocare la prossima assemblea per il 2014.

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