5 cose che il comune di Brugherio può fare al posto di vietare le grigliate nel Parco Increa #salvalagriglia
In questi giorni circola la notizia della prossima decisione da parte del Comune di Brugherio di procedere con l’emissione di un divieto categorico alla realizzazione di barbecue nel bellissimo Parco Increa. Dal comune fanno sapere che a breve verrà presentato un piano complessivo di riqualificazione del Parco che non riguarderà solo la possibilità da fare grigliate. Ma tant’è, questo sembra essere uno dei punti principali anche perché nei fine settimana di sole si possono contare le griglie a centinaia.
Anni fa erano stati predisposti dei barbecue in cemento a disposizione di tutti, oggi smantellati dopo diverse incursioni vandaliche. C’è da dire che la civiltà non è sempre presente e diversi gruppi lasciano il parco pieno di rifiuti dopo avervi trascorso l’intera giornata e il lavoro di pulizia del lunedì è notevole.
A mio modesto avviso, però, ci sono delle alternative al divieto totale di grigliate, provo a esporre qualche idea:
1- si potrebbe permettere il barbecue solo in un’area definita del parco, un quarto, un terzo dell’area verde, per esempio, per poter concentrare le istallazioni e facilitare il controllo dell’uso delle stesse
2- al posto di ingombranti e costose strutture in cemento si potrebbero istallare nell’area di parco in cui permettere i barbecue delle beole ecologiche, a gruppi di quattro, su cui sia possibile alloggiare le griglie private. Si avrebbe il risultato di definire con precisione dove si può grigliare, di dare una base stabile, di ridurre il rischio di incendi provocato da fuochi non curati correttamente. Si potrebbe, inoltre, dotare il parco di 2/3 aree con la sabbia (magari in casette chiuse, con le chiavi disponibili presso il Masnada) a disposizione in caso di necessità per spegnere fuochi indesiderati.
3- visto che il mantenimento del parco costa, soprattutto se viene utilizzato in maniera intensa, si può. senza alcun scandalo, chiedere a chi utilizza gli spazi griglia di pagare un “affitto” di 5/10 euro. Potrebbe essere incaricato il bar Masnada di gestire i braccialetti da dare ai fuochisti, registrando identità e riscuotendo la quota. In un’ottica di Smart City si potrebbe anche permettere di prenotare on-line le piazzole (vedi sopra) che saranno numerate, creando così il primo esempio di Smart Grill al mondo! Le forze incaricate del controllo del parco dovranno solo verificare che ogni griglia abbia il proprio fochista con braccialetto colorato.
4- Per meglio controllare che il parco venga lasciato in condizioni adeguate si potrebbero coinvolgere associazioni ambientaliste o giovanili, scout e oratori, perché ogni week end un gruppo si incarichi di passeggiare tra le famiglie impegnate nei picnic e ricordare come raccogliere adeguatamente i rifiuti e preservare la natura.
5- Infine, dopo aver messo in atto tutto ciò, il Comune di Brugherio dovrebbe bussare alle porte delle giunte confinanti chiedendo che su ogni territorio comunale venga individuato un posto dove replicare lo schema, perché se ci sono più posti, vi sono anche meno problemi di affollamento. Primi interlocutori devono essere i comuni che, con Brugherio, han dato vita al Parco Est delle Cave. Per Cernusco, per esempio, questo posto potrebbe essere il Parco Blu degli Aironi.
Aggiungo che
Domenica scorsa ero al Parco, c’era vita, c’era socialità, c’erano soprattutto famiglie che costruivano una società di relazioni. Inutile dire che il 90% di loro erano lì con una griglia a lato. Negare del tutto questa possibilità è un impoverimento per tutti.
3 Responses to 5 cose che il comune di Brugherio può fare al posto di vietare le grigliate nel Parco Increa #salvalagriglia
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Ciao, sono Mauro. Mi occupo di comunicazione per il PD di Brugherio. Quelle che scrivi mi sembrano idee molto interessanti. Quella che parte è comunque una sperimentazione. Possiamo trovare soluzioni migliori attraverso il confronto, e attraverso la collaborazione dei comuni limitrofi, se esiste un piano comune di azione. Parliamone.
ciao, esiste la possibilità di allargare il discorso ai comuni vicini, l’importante è non partire con i divieti.